di Laura Zangarini
La maglietta della X Mas alle prove di Ballando, la “svista” della Rai, la segnalazione di Selvaggia Lucarelli, la polemica politica, l’espulsione dal programma e l’annuncio di una causa
Le scuse affidate domenica pomeriggio a un post su Facebook non sono bastate a Enrico Montesano per rimanere in gara a «Ballando con le stelle». La timeline delle polemiche che ha portato all’eliminazione dell’attore comincia la mattina con un post di Selvaggia Lucarelli. La giudice di «Ballando» denuncia su Twitter che, il giorno prima, Montesano si è presentato alle prove dello show indossando «la maglietta della X Mas. Che, se a qualcuno sfugge, è una formazione militare che ha combattuto accanto ai nazisti contro i partigiani, nonché simbolo del neofascismo». Corredano il post due foto di Montesano. Una lo riprende di spalle: sulla t-shirt nera il motto della X Mas, «Memento audere semper». Le repliche non si fanno attendere. Tra i primi a condannare il gesto, il consigliere di amministrazione della Rai Riccardo Laganà. Che in una nota scrive: «Sfugge il controllo editoriale quando si appalta ad autori esterni e società di produzione. Pessimo messaggio su Rai1, irricevibile per il servizio pubblico. Ci vuole rispetto per cittadini e Costituzione; auspico seri provvedimenti». «Montesano arringava i no vax invitandoli a non pagare il canone Rai — interviene l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia —. Oggi prova a “Ballando con le stelle” con la maglietta della X Mas, nota per il collaborazionismo con i nazisti e la ferocia contro i partigiani. Una vergogna che offende le vittime della criminalità nazifascista e la Resistenza, radice della Repubblica». La conclusione è la stessa di Laganà: «Attendiamo seri provvedimenti».
Montesano prova a mettere una pezza. Che però è peggio del buco. Liquida le polemiche con un: «Fesserie, lasciamo ad altri le strumentalizzazioni», e posta una sua foto con in mano una tessera del Psi datata 1976. Nel tardo pomeriggio le scuse: «Sono profondamente dispiaciuto e amareggiato per quanto accaduto. Sono un collezionista di maglie, ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero. Non c’era in me nessuna intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante. Credo nei valori della Costituzione. È stata un’ingenuità. Col nazifascismo e i totalitarismi non c’entro nulla e li disprezzo profondamente». Parole che non bastano a scongiurare la decisione del servizio pubblico «di interrompere la partecipazione di Montesano alla trasmissione del sabato sera», e alle quali Lucarelli aggiunge il carico: «Macché ingenuità, la maglietta è stata un atto volontario. Montesano ha scelto in piena consapevolezza di presentarsi in una sala prove piena di telecamere con quella maglietta».
«Quanto accaduto è inaccettabile — interviene la Rai —. Resta inammissibile che un concorrente di un programma televisivo del servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una tra le pagine più buie della nostra storia. Chiediamo scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo a cui proprio quella simbologia fa riferimento». In tarda serata la contromossa dell’attore: la vicenda passa ai legali. La «t-shirt della discordia — sostiene l’entourage di Montesano — è stata vista dai rappresentanti Rai sia durante le prove della sua prestazione artistica sia durante la registrazione della stessa, sia nel montaggio senza alcuna obiezione».
14 novembre 2022 (modifica il 14 novembre 2022 | 11:36)
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, 2022-11-14 10:57:00, La maglietta della X Mas alle prove di Ballando, la “svista” della Rai, la segnalazione di Selvaggia Lucarelli, la polemica politica, l’espulsione dal programma e l’annuncio di una causa, Laura Zangarini