di Simone Golia – Redazione Di Marzio
È un traguardo storico: nessuno aveva portato il club così in alto. Merito pure di mercati faraonici che neanche il Covid ha frenato (anzi): un investimento di 70 milioni in 4 anni
Silvio Berlusconi e Adriano Galliani hanno deciso di comprare il Monza durante un pranzo, ad Arcore. Galliani ha iniziato lì la sua carriera nel calcio dopo un’infanzia da tifosissimo grazie alla madre, che a cinque anni lo portava al vecchio stadio Sada, abbandonato nel 1988 a favore del nuovo Brianteo. Poi i decenni al Milan e l’anno sabbatico in seguito alla cessione della società rossonera a Yonghong Li. Quel giorno, siamo nel settembre del 2018, sa che i Colombo stanno vendendo il club, all’epoca in serie C, agli americani. Lo dice all’amico Silvio, che gli risponde nel più classico dei modi: «Adriano, vai e fai». Al closing si arriva in un amen. Totale? 2,9 milioni di euro.
I primi passi nel 2019
È lì che inizia la risalita del Monza, portato in serie A dalla serie C in quattro anni quando mai nessuno era riuscito a farlo nei precedenti 106. Alla base di tutto tanti soldi, fin dal gennaio 2019, la loro prima sessione di mercato. La squadra ha chiuso il girone di andata al dodicesimo posto, fuori dalla zona playoff. Troppo poco per le ambizioni della nuova società, che a settembre aveva cambiato tutti i dirigenti e a ottobre l’allenatore, con l’arrivo in panchina del fidato Brocchi. Via tredici giocatori, sostituti anche da volti noti della Serie B come Scaglia dal Cittadella, Fossati e Bearzotti dal Verona, Armellino e Chiricò dal Lecce, Marconi e Brighenti dalla Cremonese. La stagione tuttavia finisce male, con la sconfitta nella finale di Coppa Italia Serie C contro la Viterbese e l’eliminazione ai playoff per mano dell’Imolese di un raspante Dionisi, da adesso avversario in serie A.
Aumenti di capitale e versamenti
Così al secondo anno il mercato diventa ancora più ambizioso. Se prima erano arrivati giocatori di serie B, adesso il Monza accoglie anche qualche vecchio protagonista della A come l’ex difensore del Milan Paletta. Poi Sampirisi, Bellusci e Nicola Rigoni. A gennaio ecco anche Machin dal Pescara, Dany Mota Carvalho dalla Juventus e Tommaso Morosini dal Südtirol. Il campionato è senza storia, con la squadra di Brocchi che arriva all’interruzione dettata dallo scoppio del Covid con ben 16 punti di vantaggio sulla seconda. Torneo interrotto e promozione in B: il primo passo è stato fatto, mettendo più di una mano al portafoglio. Un aumento di capitale da 900mila euro nel settembre 2018, al quale seguiranno altri versamenti in conto capitale nello stesso anno pari a 560mila euro più un finanziamento soci da 800mila euro. L’anno seguente vengono versati nel capitale altri 12,5 milioni a causa di un rosso di bilancio dipeso da costi quadrupli rispetto ai ricavi. Non è finita qui, perché a febbraio e marzo del 2019 vengono versati altri 2 milioni in altrettante tranche. Poi il 7 febbraio del 2020 su una nota pubblicata sul sito ufficiale si legge che: «L’azionista unico ha integrato i mezzi propri della società con un ulteriore versamento in conto capitale di euro 3 milioni». Insomma, salire in B è costato poco più di 25 milioni di euro.
Mercato faraonico in pieno Covid
Ovviamente Berlusconi e Galliani non hanno intenzione di perdere ulteriore tempo, vogliono immediatamente la serie A. Il mercato è faraonico: «Quando ho paura che mi sgridi per aver comprato troppo, Berlusconi mi chiede: “Adriano, come facciamo a rinforzare ancora la squadra?”», scherza l’amministratore delegato dopo l’ennesimo acquisto. Ha portato a Monza Gytkjaer e Maric, capocannonieri del campionato polacco e croato. Poi due giovani super richiesti come Bettella e Di Gregorio. Ha battuto la concorrenza di mezza serie A per Carlos Augusto, nazionale U21 del Corinthians. Ha convinto Barberis, Donati e Barillà a scendere di categoria. Infine due acquisti romantici, cioè Boateng e Balotelli. Come se non bastasse a gennaio arriva Diaw, fino a quel momento bomber del torneo (10 gol col Pordenone). Nessuno ha un euro causa Covid, Berlusconi sì. Nel luglio del 2021 il rosso di bilancio è salito dai 26 milioni del 2020 a 31 milioni. Come già accaduto precedentemente, copre tutto Fininvest. Niente serie A (il Monza si farà eliminare subito ai playoff dal piccolo Cittadella) ma già una settantina di milioni messi nelle casse del club.
Quarto tentativo, quello giusto
Il quarto anno è quello giusto per la tanto attesa promozione in serie A, che arriva con la vittoria per 4-3 sul campo del Pisa nel ritorno della finale playoff. Il mercato è importante, ma non ai livelli di quello precedente. Curioso notare infatti come i quattro acquisti più costosi dell’era Berlusconi siano stati messi a segno in piena pandemia: dai 4,5 milioni per Maric ai 2,3 del riscatto per Dany Mota, passando per i 4 di Carlos Augusto e Machin e per i 3,5 per Diaw. Fra l’estate 2021 e il gennaio 2022 arrivano Ciurria dal Pordenone, Caldirola dal Benevento, Marrone e Molina dal Crotone, Mazzitelli dal Sassuolo, Samuele Vignato dal Chievo, Mancuso dall’Empoli, Valoti dalla Spal, Pedro Pereira dal Benfica, Favilli dal Genoa e lo svincolato Gaston Ramirez. Pedine di esperienza e dal curriculum importante, che portano Berlusconi e Galliani a dama. E ora tutti aspettano il primo mercato per la primissima storica volta in A.
30 maggio 2022 (modifica il 30 maggio 2022 | 22:41)
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, 2022-05-30 20:42:00, È un traguardo storico: nessuno aveva portato il club così in alto. Merito pure di mercati faraonici che neanche il Covid ha frenato (anzi): un investimento di 70 milioni in 4 anni, Simone Golia – Redazione Di Marzio