Nella tarda serata di ieri l’agenzia Moody’s ha comunicato la variazione dell’outlook per il rating sovrano assegnato all’Italia da «stabile» a «negativo». Sull’Italia ci sono «rischi materiali sulle prospettive di crescita dovuti all’incertezza all’esecuzione del Pnrr e delle forniture energetiche», afferma Moody’s in una nota. Moody’s «non ritiene che che il Tpi» annunciato di recente dalla Bce «sarà una panacea contro l’aumento dei rendimenti in tutte le circostanze». Immediata la risposta del governo italiano. « Sebbene il peggioramento dell’outlook, come noto, non anticipi necessariamente un imminente abbassamento del rating e segnali semmai una fase di monitoraggio che può perdurare anche per molti mesi, la decisione appare opinabile», si legge in una nota del Mef, nella quale si sottolinea che, «pur in un momento di rallentamento congiunturale e di tensioni geopolitiche a livello internazionale, accompagnato dall’incertezza relativa alle elezioni politiche del 25 settembre, le condizioni economiche dell’Italia non giustificano tale orientamento». «Superata la fase più acuta della crisi economica causata dalla pandemia, l’Italia ha conseguito tassi di crescita del Pil fra i più elevati dell’Unione Europea – rivendica il ministero dell’Economia – Dopo il 6,6 per cento registrato lo scorso anno, la crescita annuale acquisita del Pil per il 2022 è pari al 3,4 per cento, superiore alle previsioni elaborate in aprile nel Def. Nel 2021 l’indebitamento netto è sceso significativamente e in misura superiore alle attese. «A ciò si aggiungono l’avanzamento nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (tutti gli obiettivi sono stati finora raggiunti, inclusi quelli riguardanti le riforme). L’evoluzione del mercato del lavoro (l’occupazione in giugno segna un aumento dell’1,8 per cento rispetto all’anno precedente), i progressi compiuti nel conseguimento della sicurezza energetica del Paese (la percentuale di stoccaggio delle riserve di gas naturale ha raggiunto il 74 per cento e continua a crescere regolarmente). Nella giornata di ieri il Governo è nuovamente intervenuto per calmierare il costo dell’energia per imprese e famiglie e per sostenere le fasce più deboli della popolazione – senza modificare l’obiettivo di disavanzo pubblico fissato dal Def per il 2022», ricorda ancora il Mef. «L’elevato livello del debito pubblico italiano a confronto con altri paesi è già pienamente riflesso nel rating assegnato all’Italia da Moody’s.
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, 2022-08-05 22:35:00, «Superata la fase più acuta della crisi economica causata dalla pandemia, l’Italia ha conseguito tassi di crescita del Pil fra i più elevati dell’Unione Europea. Nel 2021 l’indebitamento netto è sceso in misura superiore alle attese», Marco Sabella