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di Cesare Peccarisi
Focalizzando ultrasuoni guidati dalla Risonanza Magnetica sono stati ottenuti risultati molto significativi nel trattamento del tremore dovuto alla malattia di Parkinson
Un nuovo trattamento, chiamato MRgFUS acronimo di Magnetic Resonance guided Focused UltraSound, cio ultrasonografia focalizzata con guida a risonanza magnetica, pu liberare dal tremore chi ne soffre anche da anni. Ne riferisce il prestigioso New England Journal of Medicine in uno studio appena pubblicato da centri nord-americani ed europei, fra cui l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano. Abbiamo cominciato a usare questa tecnica dal 2019 per il tremore parkinsoniano e ormai abbiamo superato i 140 casi, con risultati che i pazienti definiscono toccanti —raccontano il neurologo Roberto Eleopra e il neurochirurgo Francesco Di Meco, che gestiscono il trattamento nell’istituto milanese— L’entusiasmo dei guariti tale che talvolta dobbiamo invitarli a non cambiare le loro abitudini di vita facendosi travolgere dall’euforia.
La sigla americana della macchina FUSA. acronimo di Focused UltraSound Ablation, cio ablazione tramite ultrasuoni focalizzati, dove il termine ablazione racchiude il principio di questo strumento, cio il concetto di portar via, sottrarre, dal latino ablationis. Ad ablare ci avevano gi provato negli anni ’50 e pure con una certa efficacia, ma a prezzo di gravosi interventi neurochirurgici che, pur migliorando il Parkinson, lasciavano nei pazienti pesanti strascichi postoperatori.
Globo pallido
Come racconta sulla rivista Neurosurgery il neurochirurgo Andres Lozano dell’Universit di Toronto, referente per il Canada di quest’ultimo studio sull’ MRgFUS, si arriv a capire che ledendo alcune aree di una regione posta al centro del cervello chiamata globo pallido si poteva fermava il tremore e altri sintomi della malattia di Parkinson perch proprio da l partivano gli impulsi che li provocavano. nata cos la pallidotomia, dal greco tmno cio tagliare, per cui si tagliava chirurgicamente la parte bacata del pallido.
Levodopa e stimolazione cerebrale profonda
Negli anni ’60, con l’avvento della levodopa, il farmaco protagonista del noto film Risvegli con Robert De Niro dove pazienti bloccati da anni riprendono a muoversi, nel giro di un decennio ogni intervento sul globo pallido cess perch una semplice pastiglia era molto pi comoda, ma negli anni ’90, a causa dei limiti emerse con il tempo della levodopa, l’interesse per la pallidotomia si riaccese. Non si torn pi alla neurochirurgia lesionale del pallido, ma si trov un compromesso, cio tenerlo a bada con microimpulsi elettrici. Nel 1987 il neurochirurgo Alim Benabid dell’Universit di Grenoble mise a punto la cosiddetta Dbs, acronimo di deep brain stimulation, cio stimolazione cerebrale profonda, basata sul posizionamento intracerebrale di un microgeneratore di impulsi che quietavano l’iperattivit del globo pallido o di altre strutture cerebrali che sono raggiunte da microfilamenti su cui viaggiano i microimpulsi del generatore. La Dbs ha rivoluzionato il trattamento di questa e di altre malattie tant’ che non pi stata abbandonata e anzi migliorata evolvendo nella DBS adattativa che aumenta o riduce gli impulsi quando occorre per un’efficacia sempre maggiore. Ma anche la Dbs, per quanto in misura minore rispetto alla vecchia pallidotomia, richiede interventi chirurgici invasivi per il posizionamento del generatore e dei microcavetti, nonch una continua manutenzione, anche solo per cambiare ogni tanto la pila, posizionata sottocute nel torace.
Rivoluzione non invasiva
La MRgFUS sovverte l’approccio ai disordini del movimento, di cui il Parkinson solo l’esempio pi rappresentativo. Senza alcuna incisione o foro del cranio, ma solo con un casco stereotassico che pu ricordare quello per la permanente, vengono collimati fasci ultrasonici con precisione millimetrica — spiegano Eleopra e Di Meco — La loro convergenza provoca un effetto termico ( +60-70) che brucia l’area cerebrale selezionata perfettamente dalla risonanza magnetica. Il trattamento in s dura pochi secondi e richiede un’unica seduta di 2 ore dovute per lo pi alla preparazione del paziente che resta sempre sveglio. Poi si alza dal lettino senza pi tremare e semmai con un po’ di mal di testa e vertigine che passano rapidamente. In non pi del 15% dei casi possono esserci recidive al massimo entro un anno dal primo trattamento — aggiunge Di Meco — ma la procedura si pu ripetere senza problemi restituendo al paziente la ritrovata normalit.
Oltre il tremore
Usando gli ultrasuoni focalizzati a una frequenza inferiore possibile trasformare l’MRgFUS anche in un insospettabile alleato nel trattamento dei tumori cerebrali. L’Istituto Besta stato il primo centro in Europa a farlo mentre in Nordamerica esiste gi una casistica di una ventina di casi per glioblastomi primitivi o secondari ed in studio l’impiego anche nelle metastasi cerebrali. Non pensiamo ancora a mirare i fasci ultrasonici sulle formazioni neoplastiche— spiega Di Meco — ma solo a risolvere un annoso problema del loro trattamento. Chemio- e immuno-terapici riescono infatti a raggiungerli solo in parte perch bloccati dalla barriera ematoencefalica, quella sorta di pellicola che riveste e isola il cervello per difenderlo da agenti tossici e infettivi che circolano nel resto del corpo . Con gli ultrasuoni focalizzati possiamo per aprire dei microvarchi transitori nella barriera, giusto il tempo per farla attraversare dai farmaci e ottenere quegli effetti che finora non eravamo mai riusciti ad avere. Un trattamento di questo tipo prevede in sala operatori almeno 5 o 6 specialisti che agiranno fianco a fianco coi neurochirurghi nella coordinazione del trattamento combinato MRgFUS/chemioterapia. E questo lavoro d’equipe, in fondo, il futuro non solo della neurochirurgia dei tumori cerebrali, ma di tutta la medicina.
4 marzo 2023 (modifica il 4 marzo 2023 | 07:06)
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