di Marco Bonarrigo
Uno studio sulla Sla parla di un’incidenza tra i calciatori del doppio rispetto alla popolazione normale, di sei volte se ci si limita alla serie A. Pi difficile trovare correlazioni con l’uso di farmaci che all’epoca erano consentiti
Gli anni pi luttuosi finora indagati sono quelli tra il 2010 e il 2015 quando morirono prematuramente, tra gli altri, Benedetti, Bertuzzo, Rognoni, Beatrice, Zuccheri, Petrini, Vigan, Imbriani, Ferruccio Mazzola, Borgonovo, Zucchini, Aldo Maldera, Rosato, Musiello, Pinotti. Tutti ex giocatori di calcio di serie A o B, tutti scomparsi per Sla, tumore o leucemia in et comprese tra i 37 e i 68 anni. La contabilit precisa e dolorosa delle morti precoci nel calcio professionistico italiano registrata in un documentatissimo libro di Lamberto Gherpelli pubblicato dalle Edizioni Gruppo Abele: Qualcuno corre troppo. Il lato oscuro del calcio con una bella prefazione di Damiano Tommasi.
Farmaci e morti precoci
Delle possibili correlazioni tra uso e abuso di farmaci e malattie gravi nel mondo del pallone, tornate in prima pagina dopo la morte di Gianluca Vialli per l’allarme lanciato dall’ex vice campione del mondo Dino Baggio, si parla da tempo e sempre in occasione di un lutto. La serie infinita di decessi (11 tra titolari e riserve) nella Fiorentina con le morti a catena legate a Sla, tumori e leucemia il pi noto e indagato caso di studio.
I casi Sla
Sulla Sla, in realt, le ricerche scientifiche pi serie sul calcio offrono risultati molto disomogenei rispetto a sport come il football americano dove la correlazione pare dimostrata. L’articolo di Elisabetta Pupillo ed Ettore Beghi dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (effettuato su un campione di 23.586 calciatori di serie A, B, C dalla stagione 1959-’60 fino a quella del 1999-2000) ha rilevato un’incidenza della malattia neurodegenerativa progressiva due volte superiore a quella della popolazione normale che diventa di sei volte se ci si riferisce alla sola serie A con un’insorgenza della patologia molto precoce (45 anni invece di 65) rispetto alla popolazione generale. Insomma, una correlazione all’apparenza netta e inquietante. I casi accertati con sicurezza sono 34, le cause pi probabili sarebbero un mix di traumi al capo e predisposizione genetica e mentre meno chiaro il contributo di certi farmaci parrebbe esserci un legame con i fertilizzanti tossici utilizzati in alcuni campi di gioco. Diversi per i risultati di uno studio commissionato dalla Fdration Franaise de Football all’Universit della Sorbona su 6.200 professionisti che hanno giocato dal 1968 al 2015: tutti i dati di mortalit sono allineati a quelli della popolazione standard con un’incidenza pi alta dei soli casi di demenza.
L’abuso di farmaci
Pi complicato il discorso sul fonte dell’abuso di farmaci, dove l’identificazione dei prodotti (o delle pratiche) a rischio cominciata solo nel momento in cui questi venivano messi fuori commercio o inseriti nelle liste dell’antidoping. In molti casi i giocatori hanno riferito di flebo, iniezioni o pasticche di sostanze di cui non veniva specificata loro la natura. Parecchi atleti (compresi quelli malati di Sla che hanno risposto ai ricercatori) spiegano di essere stati sottoposti a dosi massicce di Micoren uno stimolante respiratorio (crotetamide + cropropamide) fino a quando la sostanza stata messa fuori legge dall’Agenzia Antidoping. Non risultano per correlazioni documentate tra l’abuso di questa sostanza e malattie gravi come pure nel caso della corteccia surrenale utilizzata sistematicamente come ricostituente fino agli anni Novanta. Nessuno, peraltro, ha mai avuto interesse a sviluppare studi in questo campo. Pi delicato il caso del gangliosidi ottenuto da estratti di cervello bovino, il cui uso venne denunciato dal giocatore della Fiorentina Walter Speggiorin. Creati per curare le neuropatie, vennero presto ritirati dal commercio per i loro pesanti effetti collaterali.
Dai Raggi X agli steroidi
Un’altra (folle) pratica degli Anni Settanta oggi pesantemente sotto accusa era il bombardamento di raggi X per curare patologie come la pubalgia cronica, denunciata ad esempio da Gabriella Beatrice, figlia di Bruno, terzino delle Fiorentina morto a 49 anni di leucemia linfoblastica acuta. La correlazione tra abuso di steroidi (la forma di doping pi diffusa dei tempi moderni) e i tumori dibattuta da tempo, ipotizzata per le patologie alla prostata ma non al momento per altre forme tumorali.
19 gennaio 2023 (modifica il 19 gennaio 2023 | 16:52)
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