di Chiara Barison
Issei Sagawa aveva 73 anni e viveva impunito in Giappone dopo essere stato dichiarato incapace di intendere e di volere dalle autorità francesi. Nel 2009 aveva dichiarato a Vice di essere ancora «ossessionato dal cannibalismo» e che il suo desiderio di mangiare una donna era diventato «imperativo»
Aveva ammesso lui stesso di aver ucciso, stuprato e poi mangiato i resti di Renee Hartevelt, una studentessa olandese di 25 anni l’11 giugno del 1981. All’epoca aveva 32 anni, non era ancora famoso come «il killer di Kobe» e era un dottorando giapponese di letteratura comparata alla Sorbona di Parigi come tanti. O forse no. Era ossessionato dal gusto della carne umana. O almeno, dal gusto che immaginava che avrebbe avuto la carne umana. Si chiamava Issei Sagawa ed è morto il 24 novembre scorso a 73 anni a causa di una forma di polmonite. Nel 2009, non molto pentito, aveva dichiarato in un’intervista a Vice: «Nessuno mi crede, ma il mio obiettivo era solo mangiarla, non necessariamente ucciderla». Aveva aggiunto di essere ancora «ossessionato dal cannibalismo» e che il suo desiderio di mangiare una donna era diventato «imperativo».
Sagawa era stato arrestato poco dopo dalla polizia francese mentre cercava di disseminare i resti della vittima nel parco Bois de Boulogne di Parigi. Era quello che rimaneva dopo che per tre giorni si era nutrito con sette chili di carne di Renee Hartevelt. Nonostante la confessione, Sagawa non ha mai scontato nemmeno un giorno di prigione perché dichiarato incapace di intendere di volere e di subire un processo ordinario. Di conseguenza, il padre chiese e ottenne l’estradizione del figlio in Giappone. Paese in cui ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni.
Peccato che, una volta ricoverato nell’ospedale psichiatrico di Tokyo, i medici ribaltarono le valutazioni delle autorità francesi. Considerarono Sagawa perfettamente consapevole dell’omicidio che aveva commesso, oltre che assolutamente determinato dal suo scopo di vita: mangiare carne umana. In seguito, lui stesso aveva raccontato la genesi della sua singolare ossessione.
A quanto pare, tutto ebbe inizio al primo anno di università. La miccia che fece esplodere la sua perversione fu osservare le gambe di un compagno di corso, ma il coraggio di uccidere qualcuno tardò ad arrivare. Ci ha provato più volte con diverse sex workers, ma solo l’innocente compagna di corso si rivelò la preda perfetta, attirata in casa con la scusa di studiare insieme il tedesco.
Va detto che la libertà di Sagawa ha suscitato per anni l’indignazione dell’opinione pubblica. Sensazione rafforzata dalla pubblicazione di libri e manga in cui racconta le atrocità commesse e i suoi desideri di cannibalismo nei minimi dettagli. Ha anche partecipato a produzioni pornografiche in cui rievocava il suo crimine, oltre a essere spesso invitato in programmi di cucina per mangiare carne cruda.
2 dicembre 2022 (modifica il 2 dicembre 2022 | 22:27)
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, 2022-12-02 21:27:00, Issei Sagawa aveva 73 anni e viveva impunito in Giappone dopo essere stato dichiarato incapace di intendere e di volere dalle autorità francesi. Nel 2009 aveva dichiarato a Vice di essere ancora «ossessionato dal cannibalismo» e che il suo desiderio di mangiare una donna era diventato «imperativo», Chiara Barison