Morto lo scrittore Valerio Evangelisti, militante  del fantasy: aveva 69 anni

Morto lo scrittore Valerio Evangelisti, militante  del fantasy: aveva 69 anni

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di ALESSANDRO BERETTA

Autore versatile, è scomparso a Bologna a 69 anni. Inventore della serie dell’inquisitore Eymerich e della trilogia di Magus, dedicata a Nostradamus, aveva rivoluzionato la letteratura di genere. Nel 2013 aveva raccontato la sua malattia nel memoir «Day Hospital»

La letteratura fantastica non è fatta soltanto di sogni e fantasie, ma delle storie e delle idee di società che porta con sé e della grandezza dei suoi eroi. Da oggi, uno dei più grandi autori italiani del genere, Valerio Evangelisti, non c’è più. È morto infatti ieri a 69 anni nella sua Bologna dov’era nato nel 1952 e dove ha sempre vissuto, stando poi negli anni per alcuni mesi in Messico.

Evangelisti nel 1994 aveva letteralmente sbancato e rinnovato la letteratura di genere creando il personaggio dell’inquisitore Nicolas Eymerich, nel suo esordio Nicolas Eymerich, inquisitore, vincitore del Premio Urania e pubblicato nell’omonima celebre collana di fantascienza di Mondadori. In quella prima avventura, a una traccia ambientata nel Medioevo dell’inquisitore, ispirato all’omonimo personaggio storico autore del manuale Directorium inquisitorum, si affiancavano altre due trame ambientate in un futuro lontano. L’incrocio delle tre era sinonimo d’avventura e lo è stato per i successivi romanzi della serie: 14 in tutto, tradotti in 22 lingue, fino al conclusivo Il fantasma di Eymerich (2018); tutti i romanzi sonoi stati raccolti nel 2019 in tre volumi negli Oscar Mondadori Vault a cura di Alberto Sebastiani.

La serialità è stata il modus operandi di Evangelisti che ha ottenuto grande successo anche con la trilogia di Magus dedicata a Nostradamus, raccolta in unico volume nel 2000, e con quella dedicata al pistolero e stregone messicano Pantera, composta da Metallo urlante (Einaudi Stile libero, 1999), Black Flag (Einaudi Stile libero, 2002) e Antracite (Mondadori, 2003), omaggio, fin dal nome del protagonista, alla musica heavy metal di cui era appassionato.

La forza della letteratura fantastica sta nell’essere iconica per definizione, cercando di creare immaginari nuovi e imprevisti e, nel caso di Evangelisti, di lotta. Come dichiarò in una delle sue ultime interviste, in occasione della sua candidatura a capo lista del movimento politico di sinistra Potere al Popolo nel settembre 2021, «nella mia professione di scrittore, ho voluto raccontare una fetta di umanità, gli ultimi della società che si sono conquistati il palcoscenico della storia». La fantasia al potere, o meglio, come messa in discussione continua e serrata del potere. Una pratica che Evangelisti aveva coltivato con la saggistica storica, come in Sinistre eretiche. Dalla banda Bonnot al Sandinismo (Sugarco, 1985), per portarla successivamente anche sul piano della teoria letteraria, come in Alla periferia di Alphaville. Interventi sulla paraletteratura (L’ancora del Mediterraneo, 2003). A siglare l’attivismo culturale militante dell’autore, inoltre, nel 1995 la pubblicazione di «Carmilla», rivista di «letteratura, immaginario e cultura d’opposizione», nata inizialmente come fanzine e cresciuta negli anni fino a diventare un magazine online di riferimento per certi temi antagonisti e autori, tra cui il collettivo dei Wu Ming.

Sulla lunga malattia che l’ha portato via dalle lotte e dalla scrittura, un raro linfoma, Evangelisti aveva scritto un memoir nel 2013 per Giunti, Day Hospital. Della forza della narrativa, invece, nelle pagine di Controinsurrezioni (Mondadori, 2008), rilettura del Risorgimento che raccoglieva una sua storia e una di Antonio Moresco, aveva scritto: «Solo la narrativa può restituire, in parte, il sapore di ciò che accadde. Gli odori, i colori: una verità che lo storico, vincolato a criteri quantitativi e a valutazioni asettiche, non può permettersi».

18 aprile 2022 (modifica il 18 aprile 2022 | 23:50)

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, 2022-04-18 22:22:00, Autore versatile, è scomparso a Bologna a 69 anni. Inventore della serie dell’inquisitore Eymerich e della trilogia di Magus, dedicata a Nostradamus, aveva rivoluzionato la letteratura di genere. Nel 2013 aveva raccontato la sua malattia nel memoir «Day Hospital», ALESSANDRO BERETTA

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