Morto Luigi Berlinguer. Il cordoglio della scuola – Tuttoscuola,

Morto Luigi Berlinguer. Il cordoglio della scuola – Tuttoscuola,

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Luigi Berlinguer è morto nella serata del 1° novembre 2023, all’ospedale Le Scotte di Siena, dopo una lunga malattia. Novantuno anni, già parlamentare eletto coi Ds, è stato ministro della Pubblica istruzione nel primo governo Prodi. La camera ardente sarà aperta domani mattina nell’aula magna storica al rettorato dell’università di Siena. Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara: “Un ministro appassionato di scuola”. Tutto il mondo della scuola esprime il suo cordoglio.

Originario di Sassari, cugino di Enrico Berlinguer, ha avuto un percorso politico nel Pci, nel Pds, nei Ds e anche nel Pd.

Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, lo ricorda su X “Apprendo ora con grande dolore della scomparsa di Luigi Berlinguer. È stato un ministro appassionato di scuola, sempre aperto al dialogo, ha lasciato una traccia importante. Ai suoi cari le mie più sentite condoglianze”.

L’ultimo confronto tra di noi, appassionato e franco come sempre, c’è stato il 1 giugno 2022 – ricorda Valentina Aprea, responsabile scuola di Forza Italia -. Spesso non eravamo d’accordo sulle soluzioni da adottare per migliorare la qualità della scuola italiana, ma nei nostri contraddittori non è mai mancato il riconoscimento reciproco della comune volontà politica e istituzionale di ricercare nuove e più idonee modalità per sostenere docenti e studenti nell’impresa educativa al nostro tempo. È con Berlinguer che la sinistra ha abbattuto il muro ideologico del riconoscimento della scuola paritaria come servizio pubblico, è con lui che nella scuola italiana si è cominciato a parlare di autonomia scolastica. Non avevamo la stessa visione sul riordino dei cicli scolastici e neppure sulla valorizzazione della funzione docente che noi volevamo come vera e propria carriera, ma ebbe il coraggio, per primo, di provare a superare modelli e paradigmi ereditati dall’inizio del ‘900. Per questo, lo ricorderemo come un protagonista indiscusso della scuola italiana che ha, con lungimiranza e passione, contribuito a far fare dei passi avanti alla scuola italiana verso modelli più flessibili ed europei. Ma ciò che conta di più, almeno per me, oggi, è che perdo un leale, appassionato e colto avversario politico che ha saputo regalarmi la sua stima ed amicizia!”.

Anche DirigentiScuola si unisce al cordoglio per la scomparsa di Luigi Berlinguer: “Alla sua figura – dichiara in una nota – sono legate le riforme sui cicli scolastici, sull’esame di  Stato che dal lontano 1997 ancora oggi ci racconta di tre prove scritte, del colloquio multidisciplinare, di valutazione delle competenze. Con lui vengono istituite le Consulte studentesche e con esse riconosciuta la necessità di ascolto dei giovani studenti. La scuola italiana deve a lui la legge sull’autonomia scolastica che ha poi condotto al riconoscimento della qualifica dirigenziale per i capi d’istituto. Pagine di storia e ricordi personali di giovani studenti, oggi dirigenti scolastici, accompagnano la figura del ministero Berlinguer in anni di discussioni appassionate sulla scuola, di apertura al dialogo, di innovazioni che, condivise o meno, hanno fatto da spartiacque tra un prima e dopo ancora attuale. Dopo l’autonomia e la qualifica dirigenziale, non ci resta che portare a compimento il percorso con il riconoscimento della perequazione, con lo slancio di quegli anni, in ricordo di una personalità che parlava di scuola”.

Manifestando le condoglianze a nome della FISM, anche il presidente nazionale Giampiero Redaelli ricorda in una nota che “Luigi Berlinguer è stato, nel corso degli anni, una voce autorevole alzatasi a difesa della libertà di scelta in campo educativo, dato sancito dalla carta costituzionale. Riconobbe sempre l’importanza del ruolo educativo delle scuole accanto a quello delle famiglie, senza discriminazioni. Affermando con tenacia la sua tesi per la quale – come sosteneva  – l’insegnamento è pubblico, ma può essere somministrato da scuole pubbliche, private, religiose, aconfessionali, in una sana gara a chi insegna meglio, consapevole dell’anacronistica contrapposizione statale e non statale, e della necessità di sgravi economici per le paritarie, Luigi Berlinguer fu l’artefice della Legge 62/2000, purtroppo ancora in parte inattuata”.

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