Mosca mostra l’arsenale (che non ha)

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La Russia testa il missile ipersonico Zircon e mostra l'arsenale (che non ha)

La Russia continua a mostrare i muscoli con lanci sperimentali di nuovi missili «prodigiosi» anche per rispondere all’annuncio che Washington fornirà agli ucraini razzi a media gittata.

Ma non riesce a nascondere le sue difficoltà, compresa quella di reperire nuove reclute per sostituire gli effettivi persi nella guerra che non è guerra. Nell’armata russa si potranno arruolare per la prima volta ora anche i cinquantenni: il numero dei caduti, dei «soldatini» che tornano a casa nelle bare di zinco cresce e la leva obbligatoria non è sufficiente. Servono più militari e c’è bisogno, se possibile, di uomini esperti.

La nuova arma segreta di Putin, testata varie volte dal 2020, è stata lanciata da una nave nel Mare di Barents. L’obiettivo dello «Zircon» era stato posizionato a mille chilometri di distanza e, probabilmente non a caso, nel Mar Bianco, lo specchio d’acqua che si trova di fronte alla costa russa che dista un centinaio di chilometri dalla Finlandia.

Secondo quanto ha detto lo stesso Vladimir Putin che si è vantato più volte dei gioielli messi a punto dai tecnici, lo «Zircon» viaggia a più di otto volte la velocità del suono e può portare sia testate convenzionali che nucleari. Si affianca al «Sarmat», un ordigno a lunga gittata ancora più veloce. Questo raggiungerebbe nella stratosfera la velocità di Mach 15 e quindi impiegherebbe molto meno dei 25 minuti necessari ai tradizionali vettori balistici per arrivare negli Usa.

Ma la principale difficoltà russa oggi non è quella di non avere armi sofisticate, quanto piuttosto di disporre solo di numeri limitati di ordigni. Così in Ucraina le Forze Armate ricorrono a vecchi lanciarazzi che sono tutt’altro che precisi. Riescono comunque ad arrivare lontano e quindi potranno essere bloccati solo dai nuovi pezzi promessi da Washington a Zelensky che possono colpire obiettivi distanti fino a 300 km.

Dall’inizio delle operazioni, il ministero della Difesa non ha più fornito aggiornamenti sulle perdite russe anche se calcoli occidentali dicono che sono molto alte. In un primo momento i centri di reclutamento hanno puntato sugli immigrati ai quali è stato offerto il permesso di residenza in cambio di un periodo al fronte. Ma questo non è bastato. Così il Parlamento si è affrettato a passare una legge apposita. Fino a ieri chi voleva arruolarsi per la prima volta doveva avere meno di quarant’anni. Ora si potrà firmare per la prima volta anche a cinquant’anni. La Difesa spera così di recuperare veterani delle precedenti guerre.

In assenza di dati ufficiali sulle perdite, gli esperti guardano alle notizie che arrivano dalle regioni: funerali di giovanissimi, eccetera. E qualcuno inizia a lamentarsi, anche tra i politici di stretta osservanza putiniana. A Vladivostok sono stati due deputati comunisti a parlare: «Se non ci fermiamo, avremo più orfani nel nostro Paese». Ma subito tutti gli altri deputati locali si sono dissociati: «Provocazione politica».

Il punto militare giorno per giorno

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E non dimenticare le newesletter L’Economia Opinioni”

e “L’Economia Ore 18”

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

, 2022-05-29 12:41:00,

La Russia testa il missile ipersonico Zircon e mostra l'arsenale (che non ha)

La Russia continua a mostrare i muscoli con lanci sperimentali di nuovi missili «prodigiosi» anche per rispondere all’annuncio che Washington fornirà agli ucraini razzi a media gittata.

Ma non riesce a nascondere le sue difficoltà, compresa quella di reperire nuove reclute per sostituire gli effettivi persi nella guerra che non è guerra. Nell’armata russa si potranno arruolare per la prima volta ora anche i cinquantenni: il numero dei caduti, dei «soldatini» che tornano a casa nelle bare di zinco cresce e la leva obbligatoria non è sufficiente. Servono più militari e c’è bisogno, se possibile, di uomini esperti.

La nuova arma segreta di Putin, testata varie volte dal 2020, è stata lanciata da una nave nel Mare di Barents. L’obiettivo dello «Zircon» era stato posizionato a mille chilometri di distanza e, probabilmente non a caso, nel Mar Bianco, lo specchio d’acqua che si trova di fronte alla costa russa che dista un centinaio di chilometri dalla Finlandia.

Secondo quanto ha detto lo stesso Vladimir Putin che si è vantato più volte dei gioielli messi a punto dai tecnici, lo «Zircon» viaggia a più di otto volte la velocità del suono e può portare sia testate convenzionali che nucleari. Si affianca al «Sarmat», un ordigno a lunga gittata ancora più veloce. Questo raggiungerebbe nella stratosfera la velocità di Mach 15 e quindi impiegherebbe molto meno dei 25 minuti necessari ai tradizionali vettori balistici per arrivare negli Usa.

Ma la principale difficoltà russa oggi non è quella di non avere armi sofisticate, quanto piuttosto di disporre solo di numeri limitati di ordigni. Così in Ucraina le Forze Armate ricorrono a vecchi lanciarazzi che sono tutt’altro che precisi. Riescono comunque ad arrivare lontano e quindi potranno essere bloccati solo dai nuovi pezzi promessi da Washington a Zelensky che possono colpire obiettivi distanti fino a 300 km.

Dall’inizio delle operazioni, il ministero della Difesa non ha più fornito aggiornamenti sulle perdite russe anche se calcoli occidentali dicono che sono molto alte. In un primo momento i centri di reclutamento hanno puntato sugli immigrati ai quali è stato offerto il permesso di residenza in cambio di un periodo al fronte. Ma questo non è bastato. Così il Parlamento si è affrettato a passare una legge apposita. Fino a ieri chi voleva arruolarsi per la prima volta doveva avere meno di quarant’anni. Ora si potrà firmare per la prima volta anche a cinquant’anni. La Difesa spera così di recuperare veterani delle precedenti guerre.

In assenza di dati ufficiali sulle perdite, gli esperti guardano alle notizie che arrivano dalle regioni: funerali di giovanissimi, eccetera. E qualcuno inizia a lamentarsi, anche tra i politici di stretta osservanza putiniana. A Vladivostok sono stati due deputati comunisti a parlare: «Se non ci fermiamo, avremo più orfani nel nostro Paese». Ma subito tutti gli altri deputati locali si sono dissociati: «Provocazione politica».

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, Fabrizio Dragosei@Drag6

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