Moskva, le prime foto dell’incrociatore russo affondato dai missili ucraini

Moskva, le prime foto dell’incrociatore russo affondato dai missili ucraini

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di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

La fonte è ancora incerta, ma le foto sono state scattate dal rimorchiatore SB740 o SB742: entrambi fanno parte del team di soccorso della flotta del Mar Nero e sono stati mobilitati subito dopo le prime informazioni sull’emergenza a bordo

A quattro giorni dall’esplosione a bordo del Moskva, colpito probabilmente da due (qualcuno dice tre) missili ucraini Neptune il 14 aprile e affondato il giorno successivo, sono state pubblicate le prime immagini dell’incrociatore, l’ammiraglia della fotta russa nel Mar Nero. La fonte è ancora incerta, ma le foto sono state scattate dal rimorchiatore SB740 o SB742: entrambi fanno parte del team di soccorso della flotta del Mar Nero e sono stati mobilitati subito dopo le prime informazioni sull’emergenza a bordo.

«Sembrano foto autentiche del Moskva, dopo che è stata colpita dai missili Neptune», ha scritto su Twitter l’attivissimo — e molto affidabile — Rob Lee, dottorando del dipartimento degli Studi di guerra al King’s College di Londra. «Non possiamo verificare l’autenticità — commenta l’account OSINTtechical, che analizza le informazioni di intelligence aperte — ma questo è un incrociatore di classe Slava e non penso che nessun’altra sia stata distrutta in questo modo».

I danni

Quelli più evidenti sono nel settore poco dietro i tubi di lancio dei missili anti-nave P-1000 e poco davanti al sistema anti-aereo S-300F: sono compatibili — spiega l’esperto Giuliano Ranieri — con quelli causati dall’impatto di un missile anti-nave. La zona motori, aggiunge HI Sutton, è vicina. In questa parte dello scafo ci sono poi dei cannoncini per la difesa ravvicinata: è possibile che l’incendio abbia provocato la deflagrazione delle munizioni o viceversa. Se la Moskva è stata centrata dal Neptune ucraino, il missile ha colpito nel punto giusto. Sono inoltre visibili segnali di fumo all’esterno degli oblò di poppa, la prova ulteriore di un rogo esteso.

Il meteo

Le condizioni meteo non paiono proibitive. La versione ufficiale ha sempre sostenuto che l’incrociatore è affondato mentre veniva rimorchiato verso Sebastopoli, a causa di una tempesta. Una tesi contestata da alcuni che avevano rilevato come il tempo non sembrasse avverso: non sappiamo, tuttavia, in quale momento esatto è stata scattata l’immagine.

L’equipaggio

Sempre gli esperti — sia Sutton che Giuliano Ranieri — sottolineano che la gru della nave è sollevata: vuol dire che sono riusciti a mettere a mare le motobarche. Sono state lanciate anche alcune delle zattere di salvataggio della zona poppiera. Nell’attacco sarebbero morti 40 marinai russi, e molti altri sarebbero rimasti feriti, in gran parte con gli arti mutilati: a raccontarlo alla Novaya Gazeta Europe — versione internazionale dello storico giornale indipendente russo chiuso da Putin per cui lavorava Anna Politkovskaja — è la madre di un membro dell’equipaggio sopravvissuto. La Difesa di Mosca non ha tuttavia fornito nuovi dettagli sull’incidente né sulle vittime.

Il recupero

Nella zona dove sarebbe affondata l’unità sono state avvistate due piattaforme di recupero: possono essere usate per qualche operazione legata al relitto. La loro presenza è stata segnalata sul sito Marine Traffic. Vedremo nei prossimi giorni se vi saranno conferme su un eventuale intervento. Di certo a bordo ci sono componenti «interessanti» legate alla guerra elettronica.

La narrazione

Non tutti a Mosca si bevono la ricostruzione ufficiale. Vladimir Solovyev, un commentatore televisivo piuttosto noto e di solito super allineato, ha espresso tutto il proprio oltraggio per quanto è avvenuto. Se è stato un incendio — si è chiesto — perché il sistema di bordo non lo ha soffocato? Se, invece, è stato un missile come mai non sono riusciti a intercettarlo prima? Ora, andando oltre gli interrogativi, è chiaro che sono tanti i dubbi e bisogna capire se il Cremlino alla fine dirà qualcosa e punirà qualcuno lasciando perdere il cattivo tempo e la malasorte.

L’aiuto

È l’altro grande tema. Gli occidentali hanno aiutato Kiev nella missione? Nel caso sia stato il Neptune non è da escludere che vi sia stato un supporto di intelligence e magari «tecnico», per tracciare il bersaglio e quindi nel colpirlo. Non sarebbe una sorpresa se Mosca, cambiando racconto, tirasse dentro la Nato per togliere prestigio al colpo portato dal nemico.

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18 aprile 2022 (modifica il 18 aprile 2022 | 16:13)

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, 2022-04-18 14:14:00, La fonte è ancora incerta, ma le foto sono state scattate dal rimorchiatore SB740 o SB742: entrambi fanno parte del team di soccorso della flotta del Mar Nero e sono stati mobilitati subito dopo le prime informazioni sull’emergenza a bordo, Andrea Marinelli e Guido Olimpio

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