di Paolo Lorenzi
Dominio Ducati che vincono il titolo costruttori. Espargaro con Aprilia terzo. Quartararo su Yamaha cade al primo giro addosso a Marquez: Bagnaia ha ora un ritardo di 10 punti in classifica dal francese
Ancora l’Italia sul podio con i suoi piloti e le sue moto. Aragon è una festa per la coppia della Ducati Bastianini&Bagnaia, ma a parti invertite rispetto a Misano. Questa volta è la squadra di Nadia Gresini a far festa, con Enea sul gradino più alto. Una sorta di rivincita del romagnolo a cui si è unito un ritrovato Aleix Espargaro che ha riportato in alto l’Aprilia, con il terzo posto.
«A Misano ci sono rimasto male per qualche giorno — ha detto Enea —. Quando riguardavo la gara mi prendeva il nervoso». Bagnaia ha abbozzato; dopo aver comandato per tutta la gara ha dovuto cedere nel finale al futuro compagno di squadra. «Oggi ho provato a dare il massimo, ma non è bastato — ha detto Pecco —. Sono comunque contento, all’ultimo giro non ho voluto prendere rischi. Onore a Enea, bravissimo».
Un secondo posto che vale un’enormità alla luce di quanto accaduto in partenza, dove è successo l’impensabile. In meno di tre curve, quando Quartararo è finito addosso a Marquez. Gara chiusa per il francese e venti punti lasciati sull’asfalto di Aragon, a vantaggio di Bagnaia che si porta a dieci lunghezze in classifica. Mondiale ribaltato in meno di venti secondi. Il racconto nelle parole di Marquez: «Ero in forma dal giro d’allineamento, al via ho passato Aleix e Fabio, ma la gomma posteriore era un po’ fredda, ed è scappata via. Fabio mi stava molto vicino, per superarmi, e mi è finito addosso». Un pezzo della carena del francese gli è rimasta impigliata tra ruota e codone e quando Marc ha innescato l’abbassatore posteriore, il frammento ha schiacciato la ruota. Poi Marquez, senza poter controllare la sua Honda che ha sbandato sinistra, è finito contro Nakagami che è andato lungo. Fine dei sogni di rientro per lo spagnolo e inizio degli incubi per il francese della Yamaha, finito in infermeria per curarsi un’abrasione che non dovrebbe compromettere il prossimo appuntamento, in Giappone, tra sette giorni.
Intanto Bagnaia, partito bene, s’involava portandosi dietro prima Miller, poi Binder, quindi Bastianini che da pronostico ha dimostrato tutta la sua pericolosità superando una prima volta Bagnaia all’ottavo giro, prima di finire lungo e restituire la posizione al piemontese. «Lui era molto veloce — ha raccontato Bastianini — senza errori nella sua guida, ma all’ultimo giro gli sono stato attaccato alla curva sei e mi sono buttato dentro abbastanza deciso». Sorpasso pulito, vittoria meritata. Che non mancherà di accendere il dibattito tra fautori e detrattori dei giochi squadra (l’espressioni di Tardozzi, team manager Ducati, dopo il traguardo non era proprio una Pasqua per quei cinque punti persi dal suo pilota che avrebbe ridotto a cinque la distanza da Quartararo).
Di sicuro oggi ha vinto lo sport. E la Ducati può festeggiare il titolo costruttori in anticipo (e le sette moto nella top ten della gara spagnola), mentre l’Aprilia saluta il ritorno sul podio del suo capitano. Non ha brillato altrettanto il compagno di squadra, Vinales, rallentato in partenza dalla carambola di Nakagami. Ripartito penultimo lo spagnolo ha comunque recuperato fino al decimo posto.
18 settembre 2022 (modifica il 18 settembre 2022 | 23:26)
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, 2022-09-18 21:27:00, Dominio Ducati che vincono il titolo costruttori. Espargaro con Aprilia terzo. Quartararo su Yamaha cade al primo giro addosso a Marquez: Bagnaia ha ora un ritardo di 10 punti in classifica dal francese, Paolo Lorenzi