Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, pronto il programma per le scuole tra cibo, matematica e intelligenza artificiale

Le attività fervono, non c’è agosto che tenga al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano e sul suo sito è già consultabile la sezione dedicata alla Scuola, con tutte le attività previste per l’anno scolastico 2023-24. Docenti e alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, troveranno un largo ventaglio di proposte, tra le quali ciascuno avrà la possibilità di ritagliarsi un suo percorso “à la carte”, personalizzato. 

Giusto per fare qualche esempio, per le scuole secondarie di primo grado è previsto un iLab Alimentazione, aromi e cibo: dal 26 settembre al 4 ottobre prossimi, i docenti che lo vorranno potranno far partecipare le loro classi a un percorso laboratoriale per conoscere meglio gli alimenti presenti sulla nostra tavola, esplorando le sostanze che danno gusto e profumo, un punto di partenza interessante e insolito per scoprire il cibo e le sue relazioni con la scienza e la tecnologia. Si passerà, poi, alla scoperta di altre dimensioni del cibo e del suo rapporto con il corpo umano. Come ricaviamo energia dal cibo? Alla scoperta, dunque, del ruolo degli enzimi e delle reazioni che si verificano nell’organismo umano quando digeriamo gli alimenti.

A gennaio 2024, iLab Matematica e geometrie 3D, una settimana per sperimentare la geometria e passare dal disegno su carta in due dimensioni a quello nello spazio in tre dimensioni utilizzando le penne 3D.

Per le scuole secondarie di secondo grado, il Museo Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” – oltre ai classici percorsi negli ambiti della matematica, della chimica e delle scienze in generale, offre quest’anno agli studenti e alle studentesse la possibilità di ragionare su uno dei temi di maggiore attualità, ancora carico di incognite e di domande senza risposte: l’Intelligenza Artificiale. Attraverso la metodologia della “Thinking routine” e l’uso di piattaforme digitali, gli alunni parteciperanno ad attività e discussioni di gruppo e metteranno alla prova il loro senso critico.

A propositivo della “Thinking routine”, l’Indire precisa che si tratta di un’interessante ed efficace metodologia, fondata su esercizi da ripetere con una certa frequenza che contribuiscono a sviluppare un’abitudine sistematica al pensiero critico attraverso tre semplici tappe cosiddette del See, Think e Wonder: la prima fase prevede, ad esempio, la visione di un video sull’argomento in analisi e la descrizione in gruppo di quanto osservato. Nella seconda fase viene chiesto agli studenti di riflettere sul contenuto del video e fare delle osservazioni da condividere con i compagni. Nella terza fase si richiede un collegamento tra quanto osservato e le conoscenze pre-acquisite così da fare delle ipotesi. Ogni fase è preceduta da un momento di riflessione autonoma e silenziosa che permette di mantenere alto anche il coinvolgimento di coloro che non intervengono nella discussione. La condivisione con il gruppo classe consente invece in un secondo momento di partecipare attivamente alla costruzione del sapere individuale e collettivo.

Così come molti altri musei in Italia, anche il “Leonardo da Vinci” di Milano è convinto che una didattica museale seria – che non faccia più pensare al museo come a un luogo lontano mille miglia dai bambini e dai ragazzi – non può che essere sviluppata in stretta sinergia con le scuole, attraverso una co-progettazione delle attività e un impegno sempre maggiore sul versante della formazione dei docenti.

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