“C’è un’obiettiva difficoltà rispetto ai salari per chi va a lavorare nelle scuole delle città con costi della vita più elevati, come Milano ma non solo, e su questo bisogna ragionare, fermo restando, però, che lo stipendio deve restare unico per tutta la categoria”.
Così Antonio Naddeo, presidente dell’Aran-Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, nel corso di un’intervista al GR1-Giornale Radio Rai, in merito al dibattito sugli stipendi degli insegnanti sollevato dal ministro dell’Istruzione e merito, Giuseppe Valditara.
E ancora: “Si potrebbe dare più spazio, a normativa vigente, alla contrattazione integrativa per regolare alcuni istituti economici accessori che possono tener conto di situazioni particolari territoriali sia di tipo economico legato al costo della vita, ma anche di tipo geografico, pensiamo alle zone svantaggiate come montagne o isole”.
In prospettiva, poi, di un percorso verso l’autonomia differenziale, Naddeo ha spiegato: “Il contratto collettivo nazionale del lavoro rimarrebbe in ogni caso il pilastro centrale e poi possono esservi dei contratti integrativi regionali dove regolare una parte accessoria della retribuzione, secondo indennità specifiche”.