Il Ministero dell’economia e delle finanze ha pubblicato la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza che rivede e integra le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica approvate lo scorso 28 settembre, elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.
“Nello scenario programmatico il tasso di crescita del pil reale risulta pari allo 0,6% nel 2023, per poi passare all’1,9% nel 2024 e all’1,3% nel 2025”.
Ad affermarlo è il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nella premessa alla Nadef che è stata pubblicata oggi e che è stata approvata ieri dal Consiglio dei ministri.
Il documento, approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del presidente Giorgia Meloni e del ministro Giancarlo Giorgetti, destina per il 2023 circa 21 miliardi di euro alle misure di contrasto all’aumento dei costi energetici, da cui deriva anche l’impennata dell’inflazione. A queste risorse si aggiungono circa 9 miliardi derivanti dal cosiddetto extragettito del 2022.
“L’obiettivo del governo è mitigare gli effetti del caro energia su famiglie e imprese, concentrando su di essi larga parte degli interventi. Abbiamo affrontato e approvato la Nadef con un approccio prudente, realistico e sostenibile”, ha dichiarato Giorgetti nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del Consiglio dei Ministri.
“Ci presentiamo davanti al Parlamento con atteggiamento responsabile, consapevoli che fare previsioni a lungo termine può essere, in questo momento, un esercizio di pura accademia”, ha aggiunto il ministro Giorgetti sottolineando che il governo è “pronto a fronteggiare i rischi di recessione che da più parti a livello globale ed europeo vengono evocati”.
Nel corso del Consiglio dei Ministri è stato infine dato il via libera a una spending review ministeriale che consentirà di realizzare un risparmio di spesa pari a 800 milioni nel 2023, 1,2 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025.
Che cos’è la Nadef
La Nota di Aggiornamento del Def, prevista dall’articolo 10-bis della legge 196/2009, come modificato dalla l. 7 aprile 2011 n.39, art. 2, consente di aggiornare le previsioni economiche e di finanza pubblica in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull’andamento del quadro macroeconomico, relativamente al primo e secondo trimestre dell’anno, rispetto a quelle utilizzate per il Def. Permette di aggiornare gli obiettivi programmatici, in considerazione delle eventuali raccomandazioni approvate dal Consiglio dell’Unione europea sul Patto di stabilità, o la loro articolazione, anche sulla base delle intese raggiunte con la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica.
, 2022-11-05 16:55:00, Il Ministero dell’economia e delle finanze ha pubblicato la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza che rivede e integra le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica approvate lo scorso 28 settembre, elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.
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