Nadef, riviste le stime di crescita: +0,6%. Inflazione in calo al 4,5% nel 2023

Nadef, riviste le stime di crescita: +0,6%. Inflazione in calo al 4,5% nel 2023

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i conti pubblici

di Enrico Marro28 set 2022

Nadef, riviste le stime di crescita: +0,6%. Inflazione in calo al 4,5% nel 2023

ROMA Prodotto interno lordo in leggero miglioramento per quest’anno, ma in forte frenata nel prossimo, rispetto alle previsioni del Documento di economia e finanza dello scorso aprile. Ieri il consiglio dei ministri ha corretto le stime nella Nota di aggiornamento al Def, limitandosi al quadro tendenziale, cioè a legislazione vigente. Quadro sul quale interverrà il prossimo governo con la manovra 2023. Per ora la NaDef prevede un Pil 2022 in crescita del 3,3%, contro il 3,1% programmato nel Def, «grazie alla crescita superiore al previsto» del primo semestre e scontando una lieve flessione del Pil «nella seconda metà dell’anno».

Per il 2023 la stima del Pil si abbassa invece dal 2,4% allo 0,6%. Che sale all’1,8% nel 2024 e all’1,5% nel 2025.L’inflazione dovrebbe essere del 6,6% quest’anno per scendere al 4,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024. Il calo dell’inflazione, dice il governo, partirà «entro la fine di quest’anno». Contrariamente alle attese, l’indebitamento netto migliorerà: il deficit sarà quest’anno 5,1% del Pil (invece del 5,6% indicato ad aprile) e del 3,4% nel 2023 (contro il 3,9%). Questo grazie al «positivo andamento delle entrate» e alla «moderazione della spesa primaria», si legge nel documento messo a punto dal ministro dell’Economia, Daniele Franco. Il prossimo governo potrà così contare su un «tesoretto» di 9-10 miliardi per finanziare i primi provvedimenti. In miglioramento anche il debito: 145,4% del Pil quest’anno (invece del 147%) e 143,2% il prossimo (contro il 145,2%).

«Le tendenze di finanza pubblica — commenta Franco — sono complessivamente rassicuranti, sebbene il servizio del debito si faccia più pesante», per via dell’aumento dei tassi. «L’auspicio è che, in un contesto di graduale riduzione del deficit e del debito, la ripresa avviata dopo la crisi pandemica prosegua e si consolidi, sostenuta da investimenti privati e pubblici».

Intanto, dai mercati arrivano segnali contrastanti. La Borsa di Milano ha chiuso in calo dello 0,52%, unica tra le grandi piazze europee. Leggero rialzo, invece, per l’euro, ma sempre sotto la parità col dollaro (0,9628), che si è ancora rafforzato sulla sterlina. In miglioramento anche lo spread tra Btp e Bund tedesco, col decennale che ha chiuso a 239,6 punti, 11 in meno del giorno prima, col rendimento che comunque resta intorno al 4,5% mentre quello sui Bot a 6 mesi arriva a sfiorare il 2%.

In questa situazione incerta, il centrodestra si appresta a impostare la manovra 2023, che parte già ipotecata per 35-40 miliardi, tra maggiori spese per indicizzare le pensioni e probabili proroghe del taglio del cuneo e degli aiuti a imprese e famiglie. Per recuperare risorse resta nel mirino il Reddito di cittadinanza, che vale 8-9 miliardi l’anno, ma ieri da Bruxelles è arrivata la raccomandazione di non smantellarlo, bensì di rafforzare le politiche di inserimento al lavoro.

Anche secondo il numero uno di Banca Intesa, Carlo Messina, uno strumento contro la povertà va mantenuto, sia pure riformandolo. Messina, come anche l’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, e del Banco Bpm, Giuseppe Castagna, apprezza il fatto che dal voto sia emersa una maggioranza chiara e quindi un elemento di potenziale stabilità, che però il prossimo governo dovrà dimostrare di saper utilizzare.

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, 2022-09-28 21:04:00, La correzione sul 2023 nella nota approvata dal consiglio dei ministri. Cala il deficit, spunta un tesoretto da 10 miliardi. Il tasso dei Bot a sei mesi sfiora il 2%. L’Ue difende il reddito minimo, Enrico Marro

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