Napoli-Lazio risultato 0-1: gol di Vecino

di Monica Scozzafava, inviata a Napoli

Colpo della Lazio nella corsa Champions, per il Napoli capolista solo un passo falso. Il grande ex Sarri vince al Maradona con un gol di Vecino, secondo ko per Spalletti

La narrazione di Napoli-Lazio la dolce vendetta di un ex innamorato e finito sommerso dai fischi. Al Maradona vince Sarri (e la Lazio), la capolista Napoli, costretta alla resa, incassa la seconda sconfitta di questa stagione e d un colpo di freno alla corsa scudetto. Il vantaggio in classifica consente di ammortizzare la battuta di arresto, ma c’ da mettere in conto la reazione, la risposta ad un’altra fase di crescita.

La Lazio vive la sua notte di gloria al secondo posto, aspettando Milan e Inter. Il gol che decide la gara di Vecino, quel mediano duttile che il comandante un tempo brigava anche per avere nella sua squadra napoletana. Non un caso che la Lazio abbia la miglior difesa del campionato, un caso invece che Milinkovic-Savic e Luis Alberto facciano i marcatori aggiunti. Sarri — e certo non deve spiegarlo alla gente di Napoli — la partita l’ha letta sull’avversario e ha costretto la sua squadra, tutta, in trenta metri di campo. Ecco, la chiave: la densit nella zona centrale. Il Napoli non fluido, non pu esserlo.

la Lazio che limita , che chiude le linee, anestetizza la manovra avversaria. Ci riesce, per lunghi tratti. La Lazio a Napoli un po’ si snatura, privilegiando l’attenzione in difesa al possesso palla. Scegliendo per la marcatura stretta sui centrocampisti avversari, provando a togliere aria e metri al motore della squadra di Spalletti. La mossa Vecino regista davanti alla difesa azzeccata. Risultato: il Napoli spesso dalle parti di Provedel ma fa fatica a trovare la finestra aperta. Quando individua un varco, manca il colpo ad effetto. La Lazio approfitta del minimo errore e riparte, ha le occasioni migliori. La pi limpida al minuto cinque del primo tempo sugli sviluppi di un calcio di punizione. Colpo di testa di Vecino, di Lorenzo a togliere sulla linea una palla destinata ad entrare in porta. L’arte della pazienza appartiene ai partenopei che a quel punto non hanno altra alternativa che far girare palla, tenere la sfera quanto pi possibile incollata al piede.

Sarri le ha studiate tutte, non venuto a sfidare il Napoli a viso aperto, non rischia l’imbarcata ma quando le maglie azzurre hanno palla scatta il pressing pi alto. Osimhen non ha campo e neanche funziona la connessione con Kvaratskhelia (il georgiano ben contenuto da Marusic), il centravanti nigeriano resta a digiuno dopo otto partite di seguito e non trova il guizzo (solo una traversa nel finale), guardato a vista da Patric che si becca un’ammonizione per fermarlo.

Lo schiaffo arriva al minuto 23 della ripresa, la sponda involontaria di Kvara mette Vecino nella condizione di tirare direttamente a rete. Spalletti mescola le carte: dentro Elmas e Politano per Anguissa e Lozano. Il Napoli va costantemente alla ricerca della sua identit, la sconfitta con lo scorrere dei minuti diventa un boccone difficile da digerire. Ma tant’, la capolista si ferma. Mentre sugli spalti il pubblico non smette di cantare, dal settore ospiti piovono petardi. Un bambino nella curva partenopea viene colpito da una bomba carta, finisce in ospedale e forse dovr operarsi alla mano. Brutto, bruttissimo finale.

3 marzo 2023 (modifica il 3 marzo 2023 | 23:33)

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