di Monica Scozzafava
Il tecnico risponde alle critiche di alcuni tifosi: «Il nostro striscione è aver raggiunto la Champions, ci davate settimi alle griglie di partenza». Su Insigne: «Quando ho accettato Napoli l’ho fatto anche per allenare lui»
NAPOLI Il clima non è proprio salubre a Napoli, Luciano Spalletti tiene la calma finché riesce, e ufficializza anche la sua permanenza sulla panchina per il prossimo anno («Resto qui, sono altri ad avere dubbi non io»), poi tira fuori le cartucce: «Il nostro striscione è aver raggiunto la Champions, ci davate settimi alle griglie di partenza».
Ci sta che nel mucchio ci finiscano tutto e tutti. I giornalisti che non difendono la squadra; l’ambiente che va ripulito; i veleni di una città che al suo arrivo era indifferente e oggi contesta. Lui un po’ si arrabbia e un po’ si diverte. Il suo diventa uno show. «Spiegatemi voi perché qui si contesta; è colpa anche della cattiva informazione, dei titoli fatti ad arte a tutta pagina», sbotta. La qualificazione in Champions è un risultato acquisito da tempo, dopo due stagioni meno fortunate, eppure da giorni in città spuntano striscioni notturni contro l’allenatore, invitato ad andar via. Contro la società (ma questi ultimi non sono una novità), colpevole di pensare soltanto a riempire il portafogli. Spalletti a due giorni dalla sfida con il Genoa al Maradona, prova a tenere un profilo alto e finché gli riesce dosa ironia e disappunto. Si presta al giochino del «dite a nuora affinché suocera intenda», con chi gli ha suggerito di vivere in appartamento e non in albergo. De Laurentiis lo ha esortato a prendere casa a Napoli, ad avere «un’anima partenopea». «Comprerò un camper — ha detto Spalletti — e dormirò ogni notte in un quartiere diverso, così partecipo pure alle feste rionali. Farò una sosta in piazza Dante davanti alla libreria di Tullio Pironti che era un grande storico napoletano, avrei fatto con lui volentieri una partita a scacchi».
L’allenatore è stato il destinatario di uno striscione inquietante: un gruppo di tifosi organizzati gli ha promesso la restituzione della Panda (rubata a ottobre) se però fosse andato via. Ci scherza: «Bisogna vedere in che stato me la ridanno. E soprattutto se dentro ci ritrovo i miei cd di Pino Daniele». Chiarisce, polemico, che ha ricevuto attestati di stima e di solidarietà da tanti tifosi: «Se vi mostro un volantino con parole benevole verso di me, si dà la stessa enfasi?». Spalletti fa lui le domande, a un certo punto. Alla ricerca di un confronto diretto e anche leale. A modo suo. «Troppo disfattismo, qui si possono fare passi in avanti». La sfida con il Genoa è l’ultima di Insigne, lo stadio sarà pieno per il saluto al capitano. «Ringrazio Lorenzo — chiude l’allenatore — è stato un grande professionista. Un punto di riferimento. Confesso, quando ho accettato Napoli l’ho fatto anche per allenare lui».
13 maggio 2022 (modifica il 13 maggio 2022 | 23:53)
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, 2022-05-13 21:58:00, Il tecnico risponde alle critiche di alcuni tifosi: «Il nostro striscione è aver raggiunto la Champions, ci davate settimi alle griglie di partenza». Su Insigne: «Quando ho accettato Napoli l’ho fatto anche per allenare lui», Monica Scozzafava