Vincenzo Falabella, presidente della Federazione italiana superamento handicap-Fish, alla notizia dell’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, ha dichiarato che questa figura “non può risolvere i problemi atavici che vivono le persone con disabilità. Il Garante sarà uno strumento impotente, anche se potrà aiutare affinché i problemi di discriminazione o mancata attuazione dei diritti possano essere arginati: ha infatti le competenze e i poteri per intervenire immediatamente, con accomodamenti ragionevoli o con procedure amministrative dirette o indirette”.
Il decreto legislativo che istituisce il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 17 luglio. Si tratta, nelle intenzioni del legislatore, di una figura collegiale, con tre componenti, di cui uno avrà la funzione di presidente. Sarà nominato d’intesa dai presidenti della Camera e del Senato, previo parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti.
Con riguardo alle competenze e alle prerogative, l’articolo 4 prevede che il Garante eserciti – tra le altre – le funzioni di promuovere e vigilare sul rispetto dei diritti e delle norme dettate dalla Convenzione Onu, dagli accordi internazionali, dalla Costituzione, dalle leggi e dalle altre fonti subordinate in materia e contrastare i fenomeni di discriminazione diretta e indiretta o di molestie in ragione della condizione di disabilità. Raccoglierà le segnalazioni dei cittadini e delle associazioni, svolgerà verifiche sull’esistenza di fenomeni discriminatori. Può compiere verifiche nelle strutture che erogano servizi pubblici essenziali e, tra queste, le strutture residenziali e semiresidenziali, i centri di accoglienza residenziali e i centri diurni, gli istituti penitenziari.
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