Naspi anticipata, tipologia di attività e rischio restituzione: i chiarimenti

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Quando si apre una partita IVA per ricevere la Naspi anticipata non sempre è necessario avere un locale dove svolgere la nuova attività.
Per il lavoratore disoccupato che percepisce la Naspi vi è la possibilità di richiedere l’indennità di disoccupazione residua in un’unica soluzione nel caso che si avvi una attività di lavoro autonomo con partita IVA. Al riguardo rispondiamo ai dubbi di un nostro lettore che ci chiede:
Per prendere la Naspi anticipata devo per forza aprire un locale o basta la partita IVA e fare risultare che lavoro a casa e volevo sapere anche se io vado a lavorare il fine settimana con un contratto a chiamata dovrò restituire la somma che mi darebbero della Naspi grazie?
La Naspi anticipata spetta al lavoratore disoccupato che intende avviare una attività di lavoro autonomo aprendo una Partita IVA (o nel caso che voglia rafforzare un’attività già esistente). Per avere diritto all’anticipo, quindi, è necessario avviare una attività autonoma e non è necessario che questa abbia una sede fisica al di fuori della residenza. Si può lavorare da casa (se si esercita libera professione, ad esempio, come fanno programmatori, sviluppatori, giornalisti, grafici ecc…) se lo si desidera, ma si può anche esercitare un lavoro fuori casa, senza per questo avere un “locale” (ad esempio fare pulizie, trasporti per terzi giusto per citarne qualcuno).
Il locale è necessario solo se si intende intraprendere una attività che presuppone il contatto con i clienti (un commerciante, ad esempio, ma se si decide di vendere esclusivamente online non serve il negozio e bastano le mura domestiche).
Per rispondere alla sua domanda, quindi, non è necessario affittare un negozio, ufficio o magazzino per poter aprire la partita IVA.
Per quanto riguarda il lavoro con contratto a chiamata, si tratta pur sempre di un contratto di lavoro subordinato e svolgerlo anche solo per un giorno a settimana presuppone che si debba restituire l’anticipo ricevuto. Ma se lo stesso lavoro si esercita come autonomo e non come dipendente (emettendo fattura al committente), ma solo a patto che la partita IVA preveda quel tipo di lavoro (se apro una partita IVA come giornalista, ad esempio, sicuramente non posso fatturare il servizio svolto come autotrasportatore). Le consiglio, quindi, prima di procedere con l’apertura della partita IVA, di rivolgersi al commercialista che le curerà la contabilità per capire quale tipo di partita IVA è meglio aprire.
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