Naufragio, ecco laereo di Frontex che per primo ha visto il barcone. Lallarme doveva darlo lItalia

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di Leonard Berberi

Il velivolo, un Beechcraft 200 Super King Air, ha avvistato il caicco alle 22.26. Ma dopo sei minuti ha dovuto fare rientro perch senza carburante. L’Agenzia: Le telecamere termiche ci avevano segnalato una significativa presenza a bordo

Sono le 22.26 di sabato 25 febbraio. Un Beechcraft 200 Super King Air, un velivolo biturboelica, in perlustrazione sopra il Mar Ionio da ormai tre ore e cinquanta minuti. Lo fa per conto dell’operazione Themis di Frontex.

Vola a circa 2.300 metri di quota e procede a 200 chilometri orari di velocit media. A un certo punto, dopo aver setacciato l’area a est della Sicilia e a sud della Puglia, si accorge — grazie alla termocamera installata a bordo — che c’ un’imbarcazione piena di persone che si sta dirigendo verso le coste calabresi.

Il pattugliamento

Il velivolo di propriet di una societ privata specializzata fornisce poche informazioni ai radar. Per questo, per esempio, non viene captato dal sito di tracciamento Flightradar24. Alle 22.27 e 36 secondi inizia ad effettuare un giro attorno a quello che si riveler essere un caicco, come dimostrano i tracciati che il Corriere riuscito a recuperare.

Tra le 22.31 e 41 secondi e le 22.32 e 07 scatta alcune foto da far analizzare
. Nelle immagini, spiega via e-mail una portavoce di Frontex, solo una persona visibile a bordo, ma le telecamere termiche (installate sul velivolo, ndr) rilevano una significativa risposta termica dai portelli aperti a prua, e la barca era sommersa in modo significativo, segno che ci sono altri individui sull’imbarcazione.

L’allontanamento

Alle 22.32 e 19 secondi — cio sei minuti dall’avvistamento — il Beechcraft si allontana dall’area. La portavoce di Frontex sostiene che il nostro aereo ha continuato a monitorare fino a quando dovuto rientrare alla base per mancanza di carburante. Per altri quattro minuti procede alla stessa quota e velocit. Poi sale fino a 3.400 metri e accelera a oltre 300 chilometri orari, segno che la sua attivit terminata. Il velivolo va a Lamezia Terme e non decoller prima di luned 27.

Chi doveva lanciare l’allarme

Frontex conferma che come sempre in questi casi, abbiamo immediatamente informato dell’avvistamento il Centro di coordinamento internazionale dell’operazione Themis e le altre autorit italiane competenti, fornendo la posizione dell’imbarcazione, la rotta e la velocit. Tra le autorit italiane c’ anche il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo che, si legge sul documento Piano “Sar” marittimo nazionale, incaricato di assicurare l’organizzazione efficiente dei servizi di ricerca e di salvataggio nell’ambito dell’intera regione di interesse sul mare

Il rimpallo di responsabilit

Parlando alla Commissione Affari costituzionali della Camera il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha dichiarato chel’assetto aereo di Frontex che per primo aveva individuato l’imbarcazione non aveva segnalato una situazione di pericolo o di stress a bordo. Ma quando si chiede proprio all’agenzia a chi spettava lanciare l’operazione di ricerca e soccorso, quello che avrebbe dispiegato tutti i mezzi per salvare le persone in mare, la portavoce di Frontex netta: Secondo il diritto internazionale questa una responsabilit delle autorit nazionali.

Quindi, a sentire loro, dell’Italia.

lberberi@corriere.it

1 marzo 2023 (modifica il 1 marzo 2023 | 17:29)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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