Naufragio di migranti in Calabria: decine di morti: tra loro due gemellini e un bambino di pochi mesi

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di Carlo Macr e Redazione Online

I cadaveri sono stati trovati stamattina sulla spiaggia in localit Steccato, a venti chilometri da Crotone

Sale ad almeno 59 il numero dei migranti morti stamattina a Steccato di Cutro, localit a 20 chilometri da Crotone, dopo che il peschereccio sul quale si trovavano per arrivare in Italia si spezzato in due.

Un bilancio che destinato con ogni probabilit ad aggravarsi.

Secondo quanto si apprende dalle operazioni di soccorso, i migranti ammassati sul vecchio barcone erano circa 150; secondo alcuni superstiti sarebbero stati invece circa 180; per altri ancora molti di pi, almeno 250. Un accertamento reso difficile dal fatto che non parlano l’inglese.

In ogni caso l’ipotesi che viene fatta da investigatori e soccorritori che le vittime del naufragio siano di pi di quelle accertate fino adesso: si teme possano essere pi di 100.

Tra le vittime accertate ci sono anche due gemellini di pochi anni e un bimbo di pochi mesi. Secondo alcune stime, nella strage potrebbero essere morti una ventina di bambini.

Il pianto senza parole dei superstiti

Al momento sono 80 i migranti tratti in salvo. Ventuno di loro sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, ma non versano in condizioni critiche. Gli altri 59 superstiti sono gi stati trasferiti al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto, dove hanno ricevuto abiti asciutti e coperte. I superstiti piangono senza parlare, avvolti in un dolore terribile e muto, con lo sguardo fisso nel vuoto. Una donna, che ha il naso fratturato, grida disperata il nome del figlio che non trova pi.

Le salme al PalaMilone

La Prefettura di Crotone ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi riunito presso la sede dell’ufficio territoriale di governo. Le salme delle vittime sono state trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della citt di Crotone. Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono attualmente ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti.

Indivuati tre scafisti

In procura stato interrogato una delle tre persone individuate come gli scafisti dell’imbarcazione naufragata nella notte. Si tratta di un cittadino turco. I reati contestati al momento dal pm Giuseppe Capoccia sono quelli di immigrazione clandestina, omicidio colposo e disastro colposo.

Tra i relitti sarebbe stato trovato anche il documento di un altro soggetto che al momento non stato rintracciato e che potrebbe essere fuggito o figurare tra i dispersi o le vittime.

La partenza 4 giorni fa, l’avvistamento nella serata di ieri

L’imbarcazione era partita quattro giorni fa dal porto di Izmir dalla Turchia (su cui viaggiavano migranti in arrivo da Iran, Afghanistan e Pakistan). Era stata avvistata nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento.

Scattato l’allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto.

Le proibitive condizioni del mare hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare agli ormeggi. stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde.

Secondo le fonti, i migranti non hanno fatto in tempo a chiedere aiuto e alcuni dei sopravvissuti avrebbero raggiunto la costa con i propri mezzi. stata una telefonata giunta verso le 4 al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanzia di Vibo Valentia a fare scattare l’allarme. Nella telefonata non sono state fornite notizie dell’incidente a causa di un inglese poco comprensibile di colui che ha chiamato. Gli operatori della centrale operativa, tuttavia, hanno intuito che potesse essere successo qualcosa ed hanno allertato le forze dell’ordine. Poco prima del cinque del mattino un pescatore che transitava nella zona ha notato l’imbarcazione gi distrutta e alcuni corpi galleggiare in acqua.

Tutto quello che rimasto dell’imbarcazione era un’enorme quantit di pezzi di legno sparsi nel mare. In una zona della spiaggia, i primi volontari hanno soccorso i sopravvissuti a poca distanza una lunga file di sacchi bianchi. Per tutta la mattinata un elicottero della Guardia Costiera ha sorvolato la zona, mentre la costa veniva pattugliata da una motovedetta della Capitaneria di Porto che ha avuto difficolt ad operare a causa delle onde alte.

Le reazioni

Molte le reazioni a una delle peggiori tragedie avvenute nel Mediterraneo in questi anni, a partire da quella del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dopo aver espresso il dolore per il naufragio, sollecita un forte impegno della comunit internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povert, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. E sferza l’Unione europea: indispensabile che l’Ue assuma finalmente in concreto la responsabilit di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie.

La premier Giorgia Meloni, dopo aver espresso il suo cordoglio, ha spiegato che il governo impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuer a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da s l’azione di chi oggi specula su questi morti.

Anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che oggi potrebbe recarsi in calabria, ha parlato di una tragedia immane, che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione.

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha scritto in una nota: Siamo in lutto per questa immane tragedia. Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’ l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalit? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti? Tutte domande che, purtroppo, ad oggi non hanno alcuna risposta. Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese presso Crotone…, ha detto con aria assorta, durante l’Angelus, Papa Francesco. Gi sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle.

Duro il tweet di SeaWatch, l’organizzazione tedesca no-profit che opera nel Mediterraneo centrale: Ancora una catastrofe nel Mediterraneo. Dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Uomini, donne e bambini. Intollerabile che l’unica via d’accesso all’Europa sia il mare. L’assenza di missione di ricerca e soccorso europea un crimine che si ripete ogni giorno.

Il presidente della Croce Rossa Rosario Valastro ha scritto su Twitter

: un brutto risveglio che deve destare la comunit affinch simili tragedie non accadano. I nostri volontari sono impegnati per soccorrere i superstiti e per recuperare le vittime.

Articolo in aggiornamento…

26 febbraio 2023 (modifica il 26 febbraio 2023 | 16:38)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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