La nave Humanity  arrivata  al porto di Catania, ora le ispezioni. Piantedosi: «Solo chi ha i requisiti sbarca»

La nave Humanity arrivata  al porto di Catania, ora le ispezioni. Piantedosi: «Solo chi ha i requisiti sbarca»

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di Marta Serafini, inviata a Catania

La nave attesa per le 23. A bordo ci sono 179 migranti, di cui oltre 100 minori non accompagnati. Altre tre navi hanno fatto richiesta di un porto sicuro all’Italia

È arrivata alle 23,30 nel porto di Catania la nave Humanity 1 della ong Sos Humanity, con a bordo 179 naufraghi, scortata da una motovedetta della Guardia costiera. Come previsto dal nuovo decreto, ora sarà eseguita l’ispezione delle autorità italiane per individuare fragili, donne e bambini, che saranno fatti sbarcare.

È ormai sera quando la Humanity — che ha a bordo 179 migranti, di cui oltre 100 minori non accompagnati e 3 donne— fa sapere in una nota di aver ricevuto comunicazione dall’Mrcc di Roma di presentarsi al porto di Catania: «Non è detto che ci sia assegnato un porto sicuro. Non ci vengono fornite ulteriori informazioni». La comunicazione non contiene l’assegnazione di un porto di sbarco, il cosiddetto PoS, come accaduto in altre occasioni, procedura che consentirebbe a tutti i naufraghi a bordo di scendere a terra. «Temiamo — prosegue la ong — che le autorità lascino semplicemente sbarcare casi di emergenza e bambini, forse minorenni. Temiamo per i diritti di protezione delle persone che sono state salvate dall’emergenza in mare e tutti hanno bisogno di protezione. Temiamo che questa notte si verificherà un respingimento». La tensione sale, mentre si profila lo scenario di uno sbarco, a metà in cui bisognerà decidere chi scende e chi resta. «Ma non sta a noi decidere», spiega Petra Krischok, portavoce della ong.

Dal Viminale però la risposta è stata netta: «Le persone che hanno i requisiti possono sbarcare», ma «gli altri devono tornare fuori dalle acque territoriali», ha ribadito da Milano il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi , dettando la linea. L’Italia si fa «carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario», ma «senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera» e «senza venire meno agli obblighi umanitari su cui non faremo mai marcia indietro». Una posizione che, secondo Piantedosi avrebbe fatto registrare «qualche apertura alla discussione» in Europa.

Sabato l’Humanity 1 ha ricevuto la notifica del decreto del governo che annunciava l’ispezione delle autorità italiane per individuare, tra i 179 a bordo, fragili, donne e bambini da sbarcare. Gli altri dovranno lasciare le acque italiane «in un tempo adeguato». Poi saranno concluse le trattative con i Paesi europei come la Francia che si sono detti disponibili ad accoglierne una quota. Un provvedimento che per la ong Sos Humanity «è illegale» perché le 179 persone soccorse sono tutti «rifugiati, in uno stato vulnerabile, alcuni di loro visibilmente traumatizzati: hanno bisogno di cure mediche e psicologiche».

Ma non c’è solo Humanity1 al largo della Sicilia.Sono altre tre le navi che hanno fatto richiesta di un porto sicuro all’Italia. «A dieci giorni dal primo soccorso è inaccettabile l’attesa a cui sono sottoposti i profughi a bordo», spiega Candida Lobes, responsabile comunicazione Msf che gestisce la Geo Barents, su cui si trovano 572 persone. «Abbiamo razionato l’acqua e stiamo finendo le scorte alimentari — aggiunge — e in questa situazione non possiamo farci carico anche della gestione delle richieste d’asilo, che non è di nostra competenza».

Oltre alla nave di Medici senza frontiere ci sono quelle di due altre ong in costante movimento davanti alla costa: le tedesche Humanity 1 , con 179 persone, e Rise Above, con 90. Continua a restare fuori dalle acque territoriali italiane, rimanendo però sul limitare, la norvegese Ocean Viking, che ha soccorso 234 migranti. «Stanno usando i migranti che abbiamo salvato come scudi umani», si arrabbia Alessandro Porro, presidente di Sos Méditerranée.

Intanto due navi, non di ong, sono arrivate nel porto di Augusta, nel Siracusano. A bordo, complessivamente, 147 migranti. E due corpi.

La protesta al porto di Catania dove è attraccata la Humanity1 cui non è stato concesso però lo sbarco di tutti i 197 sopravvissuti a bordo @soshumanity_en #migranti pic.twitter.com/ZFuE1HkyXQ

— marta serafini (@martaserafini) November 5, 2022

5 novembre 2022 (modifica il 6 novembre 2022 | 00:25)

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, 2022-11-05 23:10:00, La nave attesa per le 23. A bordo ci sono 179 migranti, di cui oltre 100 minori non accompagnati. Altre tre navi hanno fatto richiesta di un porto sicuro all’Italia , Marta Serafini

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