Negazionisti d’Italia, dal Covid ai morti in Ucraina: «È propaganda»

di Tommaso LabateFreccero e Cacciari tra gli intellettuali di «Dubbio e precauzione», fondato dai contrari al green pass, ora si oppone all’invio di armi in Ucraina. Sullo sfondo l’ipotesi di confrontarsi con le prossime amministrative «Io li denuncio!». Pausa. «Li denuncioooo!». Altra pausa. «Li denunciooooo!». La tranquilla routine domenicale di casa Freccero viene interrotta dalle urla del padrone di casa, da quell’escalation di vocali con cui l’ex direttore di RaiDue reagisce agli articoli e ai tweet – in Rete ce ne sono a decine – che gli chiedono conto del paragone tra la fiction e le bombe all’ospedale di Mariupol messo a verbale al convegno di sabato di DuPre, «Dubbio e precauzione», il comitato fondato dagli accademici contrari al green pass che nel frattempo sono diventati contrari all’Occidente che manda all’Ucraina le armi per difendersi dalla Russia. Freccero, che non aveva letto nulla, è una furia: «Ma io non ho mai detto che le donne ferite nell’ospedale pediatrico di Mariupol erano attrici, il mio ragionamento è più complesso. Basta, denuncio! Prendo e denuncio, via, stop! Vada a leggersi il mio intervento integrale o denuncio anche lei!». Nell’intervento integrale la parola «attrici» non compare ma il senso del concetto di «fiction» applicato al bombardamento russo rimane. «Esiste», sostiene Freccero, testualmente, «un materiale prodotto ad hoc a scopo propagandistico di cui conosciamo l’esistenza, ne è un buon esempio il bombardamento all’ospedale pediatrico con l’influencer incinta, successivamente dichiarata morta e ricomparsa poco dopo, in un’altra storia. Ma già nelle altre guerre avevamo precedenti di ogni tipo, dai falsi salvataggi dei caschi bianchi in Siria ai filmati dell’Isis girati in studio…». L’argomentazione di Freccero manda in tilt il gotha del comitato Dubbio&Precauzione come una pallina finita nell’angolo remoto e maledetto del flipper. «Scusi, di questa cosa non parlo, la saluto», scandisce Massimo Cacciari, altro componente del sancta santorum di DuPre, che pure aveva invitato i colleghi del comitato a misurare le parole. L’anima organizzativa della pattuglia, il professor Giuseppe Mastruzzo, che del convegno di sabato era il moderatore, prende le distanze: «Sono d’accordo con quasi tutte le cose che dice Carlo ma non con questa. Non possiamo negare o sminuire la sofferenza altrui…». Freccero, nel frattempo, è passato oltre. In omaggio alla teoria secondo cui tutto è maledettamente collegato – il Covid sta all’invasione dell’Ucraina come il green pass sta alle armi della Nato – l’intellettuale che ha scritto un pezzo di storia della tv italiana spinge sull’acceleratore del cospirazionismo, stressa il complottismo, anela l’insurrezionalismo, predica l’attivismo. «Propaganda. Pro-pa-gan-da, vecchio mio. La fiction di Zelensky attore che cosa fa? Me lo dica lei, che cosa fa?», chiede. Al mesto «boh» dell’interlocutore, Freccero si ricarica: «Si muta in realtà, la realtà prende la forma della fiction, che a sua volta ha assunto le sembianze di una realtà che non sappiamo se è realtà o post-realtà. La7 lunedì (stasera, ndr) la manda in onda e il corto circuito eccolo!». Il pacchetto di mischia di DuPre combatte su tutti i fronti. Istituzionale («Scusi se glielo dico in modo brutale: ovunque c’è da stanare il “draghismo” che umilia il Parlamento, noi ci saremo», dice Mastruzzo); economico-finanziario («Lo sai che cos’è la moneta fiat? Se non lo sai vattelo a leggere perché sta finendo, si tornerà al sistema monetario fondato sulle riserve dell’oro, se vai in banca allo sportello alcuni già lo sanno», questo è Freccero); bellico-sanitario («Ci sono elementi di continuità tra la gestione della pandemia in Occidente e la guerra della Nato», sono parole del professor Ugo Mattei). All’accusa di essere un esercito sgangherato di intellettuali e accademici, con una piattaforma politica quantomeno traballante e senza un approdo che non sia un gigantesco «mah», gli animatori di «DuPre» rispondono col ghigno tipico del mago ignaro che il mazzo di carte truccate è rovinosamente finito per terra prima dell’esibizione. «Dubbio e precauzione, vecchio mio. Dubbio e precauzione, dobbiamo insinuare questi concetti. Io faccio la parte dello studente studioso; Cacciari è schierato per parlarne nel mainstream, stampa e tv generalista; poi ci sono gli accademici e poi chissà. Di più non posso dire…». Oltre i puntini di sospensione, c’è quel disegno che porterebbe il gruppone a testare l’esperimento con dei candidati sindaci alle amministrative, quantomeno a Genova e a Parma. Compagni di coalizione? Assortiti come in una macedonia: Italexit di Gianluigi Paragone (destra) e Partito comunista di Marco Rizzo (sinistra). «Tutto prematuro, smentisco i contatti», dice Mastruzzo. Che però non nega che il Comitato di liberazione nazionale guidato da Ugo Mattei, sulle liste elettorali, potrebbe palesarsi presto. Molto presto. 3 aprile 2022 (modifica il 3 aprile 2022 | 21:14) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-03 20:02:00, Freccero e Cacciari tra gli intellettuali di «Dubbio e precauzione», fondato dai contrari al green pass, ora si oppone all’invio di armi in Ucraina. Sullo sfondo l’ipotesi di confrontarsi con le prossime amministrative, Tommaso Labate

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