di Marco Galluzzo Il summit dovrebbe svolgersi nel Paese di Erdogan. La missione in Ucraina prima della visita negli Usa. Conte: no all’invio di armamenti sempre più pesanti Anche se le chance di una ripresa dei negoziati fra Russia e Ucraina sono al momento ridotte al lumicino, come altri attori internazionali anche l’Italia cerca di non trascurare nessuno spiraglio possibile di pace. Se da un lato il governo di Mario Draghi è in procinto di definire un cambio di passo nelle forniture militari a Kiev, inviando anche mezzi pesanti di artiglieria e cingolati, dall’altro si continua a lavorare per avere un ruolo di garanzia, quando sarà possibile, nella cornice di un accordo di pace lontano ma prima o poi necessario. Anche per questo la diplomazia italiana, su input di Palazzo Chigi, sta organizzando un vertice fra Roma ed Ankara, allargato alle compagini governative dei due Paesi. Ovviamente non si tratterà soltanto di un vertice per rilanciare la cooperazione economica. Il presidente turco Erdogan è al momento l’attore più vicino e più equidistante rispetto ai due Paesi in guerra, non per nulla ha finora ospitato diversi round dei negoziati. Se il Financial Times scrive che Putin sembra aver perso interesse in qualsiasi tipo di colloquio di pace, il filo della diplomazia non si interrompe: il viaggio del segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres nelle prossime ore cercherà di rilanciare il ruolo e la mediazione dell’Onu nel conflitto ucraino e inizierà, prima di fare tappa a Mosca e Kiev, proprio da Ankara, dove incontrerà Erdogan. I colloqui degli ultimi giorni fra il nostro ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il suo omologo turco hanno preparato il terreno per un vertice ad un livello più alto. È probabile che il summit si svolgerà in Turchia e servirà a consolidare quel ruolo di garanzia in un eventuale accordo di pace e sicurezza che gli stessi ucraini hanno chiesto all’Italia. Intanto Draghi continua la quarantena dopo aver preso il Covid, lavora da remoto da Città della Pieve, la sua abitazione di campagna in Umbria. La negativizzazione dovrebbe essere alle porte. Il viaggio a Kiev, sulla scia di quelli già compiuti da molti capi di governo della Ue, e ieri anche dal segretario di Stato americano, sembra confermato nei prossimi giorni, quasi certamente prima della visita alla Casa Bianca, intorno al 10 maggio. Sul fronte interno hanno uno strascico le indiscrezioni pubblicate in queste ore sull’invio di armi più offensive, anche da parte dell’Italia. Nel vertice di Ramstein, in Germania, domani, gli americani faranno il punto sugli aiuti militari con una ventina di Stati appartenenti alla Nato. E su questo punto la decisione di inviare armamenti sempre più pesanti alla resistenza ucraina è criticata dall’ex premier Giuseppe Conte: «Se riconosciamo che ci sono tutti gli estremi del diritto all’autotutela, come è scritto nella Carta delle Nazioni Unite, alla legittima difesa, dobbiamo essere conseguenti e offrire mezzi, in una situazione di palese asimmetria, a chi sta esercitando il diritto alla legittima difesa. Non abbiamo voltato le spalle, abbiamo guardato in faccia la realtà anche se non è stato facile» ma «non siamo disponibili a un’escalation militare. L’Italia e gli altri Paesi della Ue non possono pensare di evitare questo scenario impegnandosi in una forsennata corsa al riarmo o pensando via via di fornire armamenti sempre più pesanti». Di parere opposto un altro ex premier come Massimo D’Alema: «Putin la guerra l’ha già persa anche per la capacità di resistenza dell’Ucraina. La strada per una pace giusta può essere aperta solo dalla capacità dell’Ucraina di difendersi rispetto all’aggressore, mi sento di condividere la condotta del governo italiano». 25 aprile 2022 (modifica il 25 aprile 2022 | 07:23) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-25 05:23:00, Il summit dovrebbe svolgersi nel Paese di Erdogan. La missione in Ucraina prima della visita negli Usa. Conte: no all’invio di armamenti sempre più pesanti, Marco Galluzzo