Chi supera la quota 103 e raggiunge la quota 104 nel 2023 o è già in pensione o ha la possibilità di andarci, tranne chi è nato nel 1957. Ecco la mancanza di equità della quota 103.
Un nostro lettore, da una risposta che abbiamo fornito, ci ha dato uno spunto di riflessione molto interessante. La Quota 103 richiede determinati requisiti per l’accesso, ovvero almeno 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi. Ma pur non rispettando questi requisiti, chi raggiunge la Quota 104, o è già in pensione o può richiedere l’anticipo pensionistico. Tutti, tranne coloro che sono nati nel 1957. E questo appare paradossale. E proprio per questo abbiamo voluto approfondire l’argomentazione che ci è stata proposta.
Lo strano caso dei nati nel 1957
Il nostro lettore ci scrive che “Nel 2023 TUTTI coloro, indipendentemente dall’anno di nascita, che superano la Q103 e cioè vanno in Q104, sono già in pensione o possono chiedere l’anticipo, tranne i nati nel 1957″. Ed è vero.
Chi ha 67 anni e 37 anni raggiunge la Quota 104 e può accedere alla pensione di vecchiaia. Chi ha 65 anni e 39 (anche in questo caso si raggiunge la Quota 104) anni di contributi rientra nel pensionamento con la Quota 102 avendo cristallizzato il diritto, o è andato già in pensione nel 2022 o può farlo, comunque, anche nel 2023.
Chi ha 64 anni e 40 anni di contributi ha cristallizzato il diritto alla quota 100 nel 2021, e come per la quota 102, o è andato in pensione negli anni precedenti o, in ogni caso, può farlo anche nel 2023. Chi ha 63 anni e 41 anni di contributi, pur raggiungendo la quota 104, rientra nella quota 103 del 2023 e, quindi, può pensionarsi quest’anno.
Ma può accedere alla pensione quest’anno anche chi raggiunge la Quota 104 con 61 anni e 43 anni di contributi, grazie alla pensione anticipata ordinaria. In questo caso tutti i nati dal 1962 o anni successivi che hanno maturato almeno 43 anni di servizio (42 se donne) possono accedere al pensionamento anche senza la quota 103.
Gli unici che, pur raggiungendo la Quota 104 non hanno diritto alla pensione nel 2023 sono i nati nel 1957 poichè si troverebbero nella condizione di avere 66 anni di età e 38 anni di contributi. E l’unico modo di accedere alla pensione è quello di attendere il prossimo anno con la misura di vecchiaia. Il nostro lettore conclude la sua analisi scrivendo:
“Questa particolare discriminazione dà noia anche se capisco che è dovuta a superficialità dei legislatori che avrebbero dovuto affiancare ai Q103 (62+41) tutti i Q104 in questo modo i numeri non sarebbero variati di molto (si sarebbero aggiunti solo i nati nel 57 con 66+38=104) ma si sarebbe evitata una mancanza di equità di diritti.”.
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