di Peppe Aquaro
L’iniziativa Dire e contraddire promossa dagli avvocati tarantini rivolta ai ragazzi delle superiori di tutta Italia. Ognuno deve argomentare la propria idea attraverso un razionamento
Scrivono in modo spesso disattento, e invece di cercare la parola giusta, preferiscono utilizzare la prima espressione che gli passa per la mente. Sono i nostri ragazzi, sempre pi in balia dello smartphone e di tutte quelle diavolerie comunicative che partono da un emoticon, passano per l’ennesima abbreviazione di una parola e parcheggiano dalle parti dell’immancabile errore ortografico. Se sempre responsabilit della scuola? Troppo scontato e banale dirlo. E se cominciassimo a fare noi adulti un po’ di mea culpa (magari spegnendo lo smartphone e guardandoci negli occhi), provando a spiegare quali sono i mezzi a diposizione per potere argomentare in maniera forte e chiara ci che vogliamo esprimere? Gli avvocati, per esempio, in questo sono molto abili. Nel gestire ogni parola, non lasciandola al caso, e giungendo in quella piazzola del pensiero, dove le proprie idee e quelle del nostro interlocutore possono incontrarsi.
A scuola con Pitagora
Non deve sorprendere allora che il tentativo (a quanto pare riuscito) di recuperare la parola non come scontro o dileggio del prossimo (spesso lo sport preferito dai frequentatori dei social o sintesi di una pigrizia espositiva da Tik Tok), ma come inizio per un discorso basato su un ragionamento vero e proprio, sia partito proprio da Taranto, dalla vecchia capitale della Magna Grecia. Dove i peripatetici (Aristosseno di Taranto, su tutti, ma anche Pitagora) non si stancavano mai di tirar fuori dei Dialogoi, discutendo (di matematica, di natura o di qualsiasi altra cosa) e intrattenendosi nel Peripato, uno spazio verde attiguo al Liceo. Corsi e ricorsi storici? Ebbene, a Taranto, ancora oggi, per trovare un po’ d’Africa in giardino, non raro incontrarsi passeggiando e ragionando nel cuore del Borgo, in Villa Peripato.
Un contest sempre pi nazionale
Se gli avvocati tarantini avranno pensato a tutto questo organizzando il contest per le scuole secondarie superiori, Dire e contraddire, giunto alla terza edizione e con un’eco ormai nazionale? probabile. Una piccola prova: Il contest Dire e Contraddire vuole insegnare agli studenti delle scuole superiori a confrontarsi usando la “parola”: non pi come “scontro” basato su slogan e contrapposizioni frontali, forma di comunicazione assai diffusa nella odierna societ, soprattutto sui social, ma come “in-contro”, in cui ognuno argomenta le proprie idee mediante la costruzione di un discorso basato su un ragionamento. Non un discepolo di Aristotele a parlare, ma l’avvocato Gianleo Cigliola, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Taranto, area in cui si formato il torneo per le scuole, finendo per diventare un appuntamento nazionale (lo scorso anno si sono affrontati 37 istituti scolastici provenienti da 12 regioni) e con tanto di finale a Roma, nella sede nazionale del Consiglio forense.
L’importanza del “Saper dire”
In che cosa consiste il torneo? Assisteremo a una serie di “dispute” ad eliminazione tra squadre di studenti degli istituti scolastici partecipanti da tutta Italia, chiamati ad argomentare e contro-argomentare su frasi di personaggi del mondo della cultura nazionale e mondiale, fino a giungere alla finalissima che, promossa dal Consiglio Nazionale Forense, si terr a Roma, spiega Mirella Casiello, presidente della Fondazione scuola forense di Taranto, la quale aggiunge che l’obiettivo del torneo : Fornire ai giovani le tecniche per saper argomentare e contro-argomentare in maniera efficace: dal “cosa dire” al “come dirlo”, permettendo loro cos di acquisire la padronanza del “saper dire” e “contraddire”, utile per affermarsi nella vita personale e lavorativa. Se poi qualcuno decider di iscriversi alla facolt di Giurisprudenza, sognando di diventare un uomo di Legge, tanto meglio: Il nostro auspicio che il contest possa rappresentare anche un’occasione per avvicinarsi alla nostra professione, commenta Cigliola.
Quando basta la parola
Da queste parti, a Taranto, c’ un istituto scolastico intitolato a Pitagora. E allora, poteva mai rinunciare a partecipare al torneo proprio un istituto tecnico commerciale che si fregia di cotanto nome? Certo che no. Anche perch si tratta di un contest che mira a diffondere la cultura dei valori della democrazia, dei diritti e doveri di cittadinanza e, soprattutto, della legalit, sottolinea Nadia Bonucci, dirigente scolastica del Pitagora, la quale non l’unica rappresentante scolastica di una citt pronta al dialogo attraverso un ragionamento ben articolato e a misura dei ragazzi: Sono loro i veri protagonisti del contest, e non vedono l’ora di confrontarsi di persona e non pi dietro i monitor di un personal computer, commenta Alessandra Larizza, dirigente del Vittorino da Feltre. Eccolo l’altro istituto – nel quale si impara, studiando Diritto, a diventare docenti -, pronto a dare attaglia sia in casa che fuori.
20 febbraio 2023 (modifica il 20 febbraio 2023 | 14:52)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
, , http://xml2.corriereobjects.it/rss/homepage.xml,