di Maria Giovanna Faiella
Ogni anno nascono in Italia 30mila bambini pretermine. Per la Società di neonatologia il contatto coi genitori e il loro accesso in terapia intensiva h24 fanno parte della cura
Viola è nata molto prima del tempo, dopo soli sei mesi di gravidanza. La sua vita, nell’incubatrice in Terapia intensiva neonatale (Tin), è “attaccata” a fili e tubicini. C’è una luce per riscaldarla e lo sguardo attento di neonatologi e infermieri che l’assistono. Dovrà aspettare qualche mese, forse, per poter lasciare l’ospedale e tornare a casa coi suoi genitori che, fin dai primi giorni di vita, possono partecipare alle cure in Tin, coi loro abbracci, il contatto, la voce. Viola è un nome di fantasia scelto per raccontare la storia dei circa 30 mila bambini che ogni anno in Italia nascono prematuri, cioè prima della 37ª settimana di gestazione. Quest’anno, il tema della giornata mondiale della prematurità, che ricorre il 17 novembre, è «l’abbraccio di un genitore: una terapia potente. Sostenere il contatto pelle a pelle fin dal momento della nascita». La campagna di sensibilizzazione della Fondazione Europea per la cura dei neonati pretermine (EFCNI) mira infatti a richiamare l’attenzione su uno degli aspetti fondamentali della cura del neonato prematuro, cioè il contatto coi genitori.
Un viaggio in salita
Quanto più il parto avviene in anticipo, tanto più grave è l’immaturità dei vari organi quali polmoni, cervello, intestino, cuore . Questi bambini, nati piccoli e fragili, affrontano la vita come un viaggio in salita, che comporta non pochi rischi, perché la prematurità è una vera e propria patologia, che richiede assistenza dedicata nei reparti di Terapia intensiva neonatale, con personale medico e infermieristico altamente specializzato, le più moderne attrezzature e la vicinanza di mamma e papà. In occasione della giornata mondiale, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) ribadisce, insieme a Vivere Onlus – Coordinamento Nazionale delle Associazioni per la Neonatologia, l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori istituzionali sulla prematurità.
In terapia intensiva 24 ore su 24
Sottolinea il dottor Luigi Orfeo, presidente della SIN: «Per garantire la sopravvivenza e una buona qualità di vita ai piccoli, occorrono ospedali attrezzati, personale specializzato e attento alle esigenze non solo del neonato ma di tutta la famigli a. I genitori devono poter stare col loro bambino 24 ore su 24, per il loro benessere fisico e psicologico, per nutrire il legame familiare che sta nascendo e per alleviare, anche con il calore di un abbraccio, il peso di un evento inaspettato, come quello della prematurità. È necessario, inoltre – continua Orfeo – favorire il contatto pelle a pelle, anche allo scopo di facilitare l’avvio dell’allattamento materno e coinvolgere la famiglia in ogni fase del ricovero, fino alle dimissioni e anche oltre. Ma per fare questo –sottolinea il presidente della Società italiana di neonatologia – c’è bisogno di un sistema strutturato e di un lavoro in sinergia, tra personale sanitario, istituzioni e famiglie. Una vera e propria missione che noi neonatologi portiamo avanti da sempre».
Benefici per genitori e figli
I benefici della vicinanza dei genitori al neonato prematuro sono noti. Tra questi ci sono la riduzione della durata del ricovero ospedaliero e del tasso di complicanze mediche, il miglioramento della regolazione del sonno e della gestione del dolore e dello stress, sia del piccolo che dei genitori, il miglioramento dello sviluppo del bambino e della qualità della vita nel corso dell’infanzia, l’aumento del contatto pelle a pelle (Kangaroo Care) e dell’allattamento al seno.
Agevolare il ritorno a casa
La dimissione del neonato, dopo il ricovero in Terapia intensiva neonatale, è sempre un momento di grande felicità ma anche di paura, dubbi ed incertezze per i genitori, che si ritrovano a gestire una situazione nuova, senza il sostegno ricevuto fino a quel momento in ospedale. Per questo la SIN ha pensato a un percorso di coinvolgimento attivo dei genitori per il ritorno a casa del neonato in sicurezza. Una preparazione efficace della dimissione, infatti, migliora gli esiti dei bambini nati molto pretermine durante il passaggio dall’ospedale al domicilio, riduce la durata del ricovero, l’utilizzo e i costi dell’assistenza sanitaria; aiuta i genitori ad acquisire migliori competenze e sicurezza, riduce lo stress per tutta la famiglia e anche il tasso di ri-ospedalizzazione. La Società scientifica ritiene fondamentale anche il prolungamento del follow-up del bambino nato prematuro da tre a sei anni.
Spegnere le luci, tenere “accese” le incubatrici
Quest’anno, la SIN e l’associazione dei genitori Vivere Onlus non hanno chiesto, come al solito, di illuminare di viola il 17 novembre Comuni e Ospedali, ma di spegnere, simbolicamente per qualche minuto, monumenti ed edifici. Per sostenere i piccoli e le loro famiglie con un simbolo alternativo, la SIN ha predisposto il «Kit Salva Energia per i neonati prematuri» in formato digitale: contiene una serie di file, liberamente utilizzabili e personalizzabili con l’aggiunta del logo di associazioni, comuni e ospedali, per colorare di viola siti web, social network, anche di ospedali e città. In linea col tema della giornata («il contatto») neonatologi, infermieri, genitori, famiglie, volontari e coloro che lo vorranno sono invitati a condividere abbracci, reali e virtuali, e postare foto e video o inviarli alla SIN, tramite la pagina Facebook . Il 17 novembre alle ore 17:17, poi, ci sarà una sorta di flash mob: nelle terapie intensive neonatali, a casa, per strada, ovunque, ci si fermerà per dare e ricevere un abbraccio. Dalle 18 fino alle 24 sarà realizzata una videoproiezione speciale sul Colosseo (in diretta sulla pagina Facebook della SIN), che si unirà all’abbraccio virtuale ai piccoli prematuri e alle loro famiglie.
16 novembre 2022 (modifica il 16 novembre 2022 | 18:02)
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, 2022-11-16 17:03:00, Ogni anno nascono in Italia 30mila bambini pretermine. Per la Società di neonatologia il contatto coi genitori e il loro accesso in terapia intensiva h24 fanno parte della cura, Maria Giovanna Faiella