di Alice Scaglioni
Nicole Cavallo, creativa (e influencer) dei vestiti da sposa e Ambassador di Nicole Milano, ha vestito nei mesi scorsi due delle spose pi attese: Federica Pellegrini e Nicole Daza. Ho tremato per la cerniera rotta di Georgina Rodriguez a Sanremo
Nicole Cavallo ha quel sorriso rassicurante che capace di farti sentire a casa, anche in un atelier di (meravigliosi) abiti da sposa. Federica Pellegrini l’ho vestita in tre ore. Anche per aiutare Nicole Daza, moglie di Marcell Jacobs, a scegliere l’abito ho fatto zero fatica. Ma non mancano i momenti di tensione, come quando abbiamo dovuto sistemare la cerniera rotta dell’abito di Georgina Rodriguez pochi attimi prima di salire sul palco di Sanremo per esibirsi in un tango.
A soli 26 anni Cavallo Ambassador di Nicole Milano, brand di abiti da sposa e da cerimonia che racconta anche su TikTok e Instagram, dove condivide trucchi e segreti per il giorno del S. Qui seguita da oltre 400 mila follower ed stata pioniera nell’intuire che i social potessero essere un campo prolifico per parlare di un mondo tanto esclusivo quanto affascinante come quello che ruota attorno al matrimonio.
La incontriamo nel negozio di Nicole Milano, non lontano dal centro della citt, dove ci accoglie insieme alla sorella Aurora, in arte Cooker Girl, tiktoker da pi di un milione di follower e aspirante chef. Figlia d’arte – la madre Alessandra Rinaudo stilista bridal e il padre Carlo Cavallo stato managing director per l’Europa meridionale di Pronovias -, parlando di come ha scelto di seguire le orme dei genitori, racconta di aver sempre pensato Non far mai questo lavoro.
Non andata proprio cos…
Sono cresciuta in questo mondo. A volte stata anche una forzatura: i miei hanno aperto l’azienda che erano molto giovani e hanno dovuto arrangiarsi un po’ come potevano, quindi ci portavano dappertutto. Dopo la scuola andavo al negozio o in sartoria. Il mio primo ricordo proprio l: foderavo i bottoni degli abiti da sposa. Questo lavoro ti sceglie, com’era successo a mia madre.
I suoi genitori avevano aspettative su di lei?
Non penso, mi hanno sempre lasciato libera di fare e di sbagliare: ho sempre avuto tanta indipendenza. E anche sul posto di lavoro ho sempre avuto la fortuna di trovare persone che mi hanno dato tanta fiducia, nonostante sia cos giovane per questo settore. Questa fiducia l’ho presa e l’ho fatta mia, cercando di intraprendere un percorso che mi rispecchiasse.
Anche tramite i social.
Volevo crearmi la mia strada, che una cosa tipica quando si lavora in un ambiente familiare: mia mamma per me la stilista migliore nel settore degli abiti da sposa, non avrei mai potuto ripercorrere i suoi passi. Ho iniziato al tempo con degli Igtv (formati lunghi di video su Instagram, ndr), me li ricordo ancora benissimo. Ero a Milano con mia madre e parlando con lei le ho detto: “Vedo tutte queste influencer che fanno i video su come sono vestite. Chiss come potrebbe essere indossare e mostrare un abito da sposa, facendo la stessa cosa”. Ho iniziato e piano piano (sono ancora l’unica che lo fa nel mondo bridal) stata accolta bene.
Lei ha vestito Federica Pellegrini. Com’ stato?
Voleva essere trattata come una sposa, non come la campionessa olimpica che ha fatto la storia del nuoto italiano. Non ci conoscevamo, ho letto che si sposava e le ho scritto. Lei mi ha detto subito “va bene”. Ha scelto al primo appuntamento: in tre ore avevamo concluso.
stato facile!
stato tutto molto naturale, ma grazie a lei. Siamo partite da una base e l’abbiamo personalizzata, abbiamo fatto subito uno schizzo del vestito con la mia designer e lei non ha mai cambiato idea su nulla.
E il fiore? Quel dettaglio ha fatto parlare per giorni.
Ti dico la verit, non era neanche della mia collezione ed nato quasi per gioco. Lei indossava l’abito ed era gi convinta, ma le mancava un guizzo. Una mia bridal stylist afferra questo fiore e glielo mette in testa. In quel momento lei piange. Quel fiore rappresentava una parte della sua personalit: lei estrosa, originale. Se non ci fosse stato quell’accessorio, non avrebbe confermato l’abito.
Lei ha seguito anche Nicole Daza nel giorno del suo matrimonio con l’uomo pi veloce al mondo, Marcell Jacobs.
Due donne completamente diverse, ma egualmente interessanti. Federica la conosciamo tutte, incredibile, di un’educazione, gentilezza e semplicit rispetto al suo personaggio che risulta quasi disarmante. Anche con il mio team stata deliziosa. Nicole ha una storia completamente diversa: molto giovane, ha gi due bambini, lei e Marcell hanno le famiglie lontane, lui poi ha avuto un successo incredibile da gestire. Anche loro per sono due ragazzi umili. Nicole ha gusti molti diversi da Federica, ma diretta e decisa. Con entrambe ho fatto zero fatica, molto meno che con spose non famose, perch sapevano cosa volevano.
C’ un momento della sua carriera che porta nel cuore pi di altri?
S, ed una cosa che non successa direttamente a me, ma a una mia bridal stylist, che me l’ha raccontata e mi ha emozionato tantissimo pensare che sia successo qua. Una sposa venuta a scegliere l’abito con sua mamma non vedente. E ogni volta che indossava un abito lo descriveva nei minimi dettagli alla madre. A un certo punto la mamma l’ha toccata e ha capito che quello era il suo abito. Un momento fantastico.
E un episodio in cui ha pensato che stesse andando tutto a rotoli?
(Sospira e ride, ndr). Tante volte. C’ sempre l’inghippo. un casino quando l’abito, poco prima del matrimonio, non va perch la sposa ha preso peso o dimagrita troppo, o magari rimasta incinta e non ce lo ha detto. Una volta in cui ho pensato “Ora muoio” quando Georgina Rodriguez, la compagna di Cristiano Ronaldo, doveva ballare a Sanremo sul palco dell’Ariston. Aveva indossato due abiti, uno di Pronovias e uno di Nicole, per il tango e tirando su la cerniera, poco prima dell’esibizione, si rompe. Ho pensato “ la fine”. L’abbiamo aggiustata alla bell’ meglio e abbiamo sperato non facesse movimenti bruschi. Sale sul palco e fa una spaccata in diretta tv: ho pensato che si sarebbe rialzata nuda, senza vestito. Invece ha tenuto tutto per fortuna, ma la tensione era al massimo!.
Non dev’essere stato semplice mantenere i nervi saldi.
Non stato facile. Ma ne sono successe anche ai matrimoni: una volta capitato che l’abito prendesse fuoco proprio sul luogo della cerimonia. Non bello gestire questi imprevisti, ma noi cerchiamo sempre di supportare la sposa. La maggior parte delle volte poi va tutto bene, ma a volte capitano questi incidenti.
Qual il segreto per riuscire a relazionarsi cos bene con donne cos diverse?
Intanto ho un team fantastico, devo riconoscerlo. Tra le mie collaboratrici fidate c’ Milva, che voglio proprio citare perch lei stata una commessa di mia nonna, di mia mamma e ora mia. fantastica, ha una grande competenza anche sartoriale. La loro sicurezza mi trasmette sicurezza. E quando c’ una persona davanti, alla fine penso “cos’ che deve fare in fondo, solo sposarsi. Se ci troviamo, bene” Poi, certo, mi emoziono tanto, ma mentre lavoro sono consapevole del fatto che l’abito ti deve piacere perch ti stai sposando.
Com’ lavorare in un settore in cui le aspettative dei clienti sono cos alte?
Io non sento l’ansia. Se parla con le mie bridal stylist, loro imparano a conoscere bene le spose nei nove mesi in cui si vedono prima del grande giorno. Conoscono le dinamiche personali e familiari delle persone, ma naturale: le prove durano da due a tre ore, non si pu mica solo parlare dell’abito! Entri molto in rapporto con la sposa e quindi fai parte di quel giorno. La nostra fortuna che lavoriamo in un momento bello della vita delle persone. Per questo non sento mai la pressione, nemmeno quando ho vestito personaggi importanti: davanti a me alla fine c’ sempre una sposa.
La cosa pi difficile nel suo lavoro?
Non c’ nulla di difficile. Forse essere sempre un passo avanti? Comunque un settore impegnativo, piccolo, molto tradizionale e radicato. Un settore che muove lentamente.
Anche nel 2022?
S, anche oggi. Ci sono tante cose che vorrei fare ma non posso perch il settore non me lo consente. La cosa pi difficile cercare di essere un passo avanti, senza fare l’errore di snaturarti .
Mi faccia un esempio.
Noi usciamo con una collezione all’anno, presentando circa 400 abiti in una volta sola. A me piacerebbe frazionare di pi, fare pi collezioni. Ma poi ci penso e mi rendo conto che qui dentro, con tutta la scelta che c’, chiunque pu trovare il proprio abito dei sogni. Un altro esempio? I cataloghi: bisogna fotografare ogni abito con un editoriale, un racconto che accompagna il vestito. Non posso fare lookbook come nella moda, con lo sfondo bianco. L’abito deve essere contestualizzato e raccontare emozioni. Quindi dietro ogni foto c’ un enorme lavoro extra.
Siete appena stati in tour con il Nicole Bridal Stylist. Da dove nasce questa idea?
un evento di cui sono estremamente orgogliosa, perch non esiste qualcosa di simile. nato da un altro evento in store, in cui ho pensato che avrei voluto dare la possibilit a tutte le donne in tutta Italia di fare un colloquio con le stylist che formiamo qui in negozio a Milano. E cos abbiamo pensato a un tour in tutta Italia. Abbiamo incontrato pi di 700 spose, tutte le date erano sold out e soprattutto tutte le spose hanno preso appuntamento.
Delle spose abbiamo parlato, ma qual invece il suo rapporto con i follower?
Bellissimo. Io sui social faccio vedere solo una minima parte della mia vita, che scelgo e centellino perch so che quella parte l quella che mi tiene vicino alle spose e a chi mi segue per il mio lavoro. Mi ritengo molto fortunata perch con tutte le spose ho una relazione stretta. Noi abbiamo una rete di 400 rivenditori in tutta Italia: io ricevo le foto di donne che vanno in negozio dai nostri rivenditori a scegliere un abito e mi chiedono un consiglio sul tipo di velo da indossare nei messaggi privati di Instagram. Oppure le stylist propongono di fare le prove per imparare a sedersi con il vestito e le clienti dicono “Lo sappiamo gi, seguiamo Nicole sui social”. speciale.
3 gennaio 2023 (modifica il 3 gennaio 2023 | 07:28)
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