«Niente fondi per eliminare le gabbie dagli allevamenti, il governo cambi la manovra»

«Niente fondi per eliminare le gabbie dagli allevamenti, il governo cambi la manovra»

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di Alessandro Sala

L’appello della coalizione End the cage age che raccoglie tutte le principali associazioni animaliste e ambientaliste italiane. Brambilla: Non si abbiano timori a spendere per cambiare

La legge di bilancio impostata dal governo non prevede risorse per la transizione ad un allevamento che sia libero dalle gabbie. Neppure un euro. E questo nonostante una maggiore attenzione per il benessere degli animali, anche quelli destinati al macello, sia tra le priorit indicate pi volte dai cittadini-consumatori italiani, come nel sondaggio di YouGov del 2020, quando l’83% degli interpellati ha chiesto che i fondi agricoli siano utilizzati per incentivare il passaggio a forme di allevamento pi rispettose. A partire, appunto, dalla progressiva eliminazione delle gabbie. Per questo motivo le associazioni italiane impegnate nella coalizione End the Cage Age—- che in tutta Europa si batte per il superamento delle gabbie e che ha promosso diverse iniziative di sensibilizzazione che hanno smosso anche le istituzioni comunitarie — chiedono che in Parlamento la manovra economica venga profondamente cambiata.

in forte crescita la domanda di milioni di cittadini europei che vogliono una concreta attenzione al benessere animale e alla transizione verso sistemi di allevamento cage-free — si legge in una nota della coalizione —. Per questo chiediamo alla politica italiana azioni immediate, a partire dall’assegnazione di risorse nella legge di bilancio per sostenere la transizione verso sistemi di allevamento senza gabbie. Il passaggio ad un’agricoltura e ad un allevamento pi sostenibili necessita infatti di aiuti ed incentivi per agevolare le aziende del settore che da sole non potrebbero, in molti casi, fare fronte ai costi che un cambiamento radicale delle modalit di produzione comporterebbe.

La transizione verso allevamenti senza gabbie per tutti gli animali non soltanto fattibile, ma soprattutto doverosa e non pi rinviabile, per rispondere alle richieste della societ e rispettare quanto dice chiaramente la scienza — dice ancora la coalizione italiana —. Oggi anche una forte domanda del libero mercato, ma per concretizzarsi in tempi utili ha bisogno del deciso sostegno pubblico. In Italia la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del 29 novembre scorso del

decreto legislativo che disciplina il Sistema di qualit nazionale per il benessere animale offre una potenzialit per innovare il comparto zootecnico, stagnante e fermo nell’innovazione, ma non ci sar partita se non verranno previsti adeguati fondi nella legge di bilancio per accompagnare la transizione negli allevamenti italiani verso un modello diverso, dove le caratteristiche etologiche degli animali siano maggiormente rispettate. Il punto proprio questo: garantire una vita dignitosa anche agli animali che diventeranno cibo, per evitare loro inutili sofferenze ma anche per consentire loro anche una esistenza, per quanto breve, pi sana nell’interesse stesso dei consumatori. Animali pi sani e meno inclini a malattie, che il sovraffollamento degli ambienti e la costrizione in gabbie spesso alimenta, sono nell’interesse di tutti, non solo del mondo animalista. Di qui la richiesta al governo di un cambio di passo verso il rinnovamento.

Nel piano nazionale della nuova Politica agricola comune per il 2023-7 — ricorda la deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente di Leidaa e gi alla guida dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali — sono stanziati, come specifico contributo all’attuazione della strategia Farm to Fork 1,8 miliardi di euro per il miglioramento delle condizioni di benessere animale ed il contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza. Non bisogna avere esitazioni a spendere di pi.

La battaglia sostenuta non solo dalle associazioni – che a livello europeo sono pi di 500 – ma anche da almeno un milione e 400 mila cittadini europei che hanno sottoscritto una specifica Ice – una sorta di legge di iniziativa popolare a livello Ue – che ha chiesto alle istituzioni di Bruxelles di adottare norme orientate sempre di pi verso il superamento delle gabbie e verso una maggior attenzione al benessere dei capi. Da quando esiste la formula dell’Ice (l’acronimo sta per Iniziativa dei cittadini europei), quella per il superamento delle gabbie stata la pi partecipata in assoluto. La Commissione europea ha gi svolto audizioni per approfondire le ragioni dei promotori e dovr esprimersi con delle proposte in tal senso. La coalizione End the cage age in Italia ha il supporto di Amici della Terra, Animal Aid, Animal Equality Italia, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, Ciwf Italia Onlus, Confconsumatori, Enpa, Essere Animali, HSI/Europe, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, Lega per l’Abolizione della Caccia, LAV, Legambiente, Leidaa, Lndc Animal Protection, Lumen, Oipa, Partito animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus.

8 dicembre 2022 (modifica il 8 dicembre 2022 | 18:26)

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, 2022-12-08 17:28:00, L’appello della coalizione «End the cage age» che raccoglie tutte le principali associazioni animaliste e ambientaliste italiane. Brambilla: «Non si abbiano timori a spendere per cambiare», Alessandro Sala

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