di Giuseppina Manin
La soprano Angel Blue non sarà alla Traviata in programma all’Arena di Verona per protesta: «Pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche»
Più che sulla scena dell’Arena, la polemica è scoppiata sui social. Quando nelle scorse recite di Aida a Verona Anna Netrebko è comparsa nel fulgore dell’edizione storica firmata da Franco Zeffirelli, capelli raccolti a treccioline, pelle scura modello Sofia Loren nell’opera-film dove era doppiata dalla Tebaldi, nessuno ha avuto da obiettare. Tutti seduti e plaudenti verso la soprano russa la cui voce si fa perdonare tutto, comprese le posizioni non proprio cristalline verso Putin. Ma poi, fiera del trionfo, la diva pubblica su Instagram le sue foto come principessa etiope e i commenti si scatenano. Quasi tutti poco riferibili. Nonostante l’intero cast sia tinto di nero, il bersaglio diventa lei, la focosa Anna, che in merito aveva già preso posizione: «Non sarò mai un’Aida bianca».
Foto e frasi che accendono la miccia su una questione, blackface sì, blackface no, di bruciante attualità dall’altra parte dell’Atlantico, visto che la discriminazione razziale è una spina nella storia degli Stati Uniti. A raccogliere la palla al balzo è Angel Blue, 38enne soprano californiana, prenotata all’Arena il 22 luglio per la Traviata: alla cantante l’idea che Netrebko si sia dipinta di nero non va giù. Così, prima ancora di avvisare la Sovrintendenza veronese, sui social annuncia: «Non canterò all’Arena. L’uso del blackface è una pratica profondamente fuorviante basata su tradizioni teatrali arcaiche che non hanno posto nella società moderna. Non vedevo l’ora di fare il mio debutto a Verona con una delle mie opere preferite, ma non posso associarmi a un’istituzione che continua in questa pratica». Cancellazione ipso facto, sostituzione ancora in corso.
Un gran rifiuto che, sempre all’Arena, ha dei precedenti. Nel 2019, Tamara Wilson, anche lei americana, balza alla ribalta come la prima a criticare il fatto di esser costretta a scurirsi la pelle per l’Aida. Nella seconda recita il soprano è ancora nera, ma un po’ meno. Nella terza dà forfait, sostituita da María José Siri, che non obietta nulla. Il dibattito è dunque aperto: il blackface, nato negli Usa nell’800 come forma di cabaret dove i bianchi si truccavano da neri per prendere in giro i loro stereotipi, è diverso da opere come Aida o Otello, eroine ed eroi amatissimi dal pubblico, come sostengono alcuni?
«La nostra vocazione – ribatte infine in un comunicato Fondazione Arena – è sempre stata di creare pace mediante la musica e l’arte. Questa Aida è nata nel 2002, 20 anni fa, e da allora riproposta in numerose edizioni del Festival. L’accordo con Angel Blue è stato siglato un anno fa, la prima è andata in scena lo scorso 18 giugno. Pertanto, le caratteristiche di questa produzione erano ben note all’artista quando si è impegnata a cantarla. La invitiamo a ripensarci, a venire all’Arena. Sarà occasione per dialogare in modo costruttivo».
15 luglio 2022 (modifica il 15 luglio 2022 | 20:48)
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, 2022-07-15 19:32:00, Anna Netrebko si dipinge la faccia di nero a Verona e scoppia la polemica: la soprano Angel Blue non sarà alla Traviata per protesta , Giuseppina Manin