La Toscana è la regione con la più alta percentuale di studenti che non frequentano l’ora di religione: uno su quattro, il 25,23%. Subito dopo ci sono l’Emilia Romagna con il 24.84% e la Liguria con il 24,61%.
Al contrario, la Basilicata è la regione con l’incidenza più bassa: solo il 2.57% degli studenti sceglie l’attività alternativa, appena un alunno su 40. Seguono la Campania, 2,72, e il Molise, 3,16.
I dati raccolti dal ministero dell’Istruzione si riferiscono alla sole scuole pubbliche e per la prima volta sono stati divulgati su richiesta dell’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti) e di OnData, associazione impegnata sul fronte degli open data e promotrice della campagna #DatiBeneComune.
A livello di provincia, si va da Firenze con il 36,67% a Barletta-Andria-Trani con l’1,56%. La scelta di non avvalersi dell’Irc cresce con l’età (scuole dell’infanzia 10,59%; scuole primarie 10,20%; scuole secondarie di primo grado 12,73%; scuole superiori 19,76%).
Per quanto riguarda le scuole superiori, il tasso è più alto negli istituti tecnici e professionali (22,76% e 23,49%, rispettivamente) che nei licei (16,05%), con l’eccezione dei licei artistici che vantano il record del 28,44%.
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