Il Nobel per la Letteratura 2022 a Annie Ernaux

di Redazione Cultura

Il Premio assegnato dall’Accademia svedese «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale»

È Annie Ernaux la vincitrice del Nobel per la Letteratura 2022 «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti ei vincoli collettivi della memoria personale». Il Premio alla scrittrice francese, 82 anni, è stato annunciato dall’Accademia di Svezia.

Il profilo

Nata a Lillebone, in Normandia, nel 1940, Annie Ernaux è la diciassettesima donna a vincere il Premio Nobel per la Letteratura. Attraverso un’opera essenzialmente autobiografica, con memoir come Il posto, Memorie di una ragazza, La vergogna, Annie Ernaux ha prodotto una notevole radiografia dell’intimità di una donna che si è evoluta con gli sconvolgimenti della società francese dal dopoguerra trasformando in letteratura la scrittura del suo corpo, delle sue sensazioni, dei suoi pensieri. Figlia di un bottegaio, femminista, sempre pubblicata da Gallimard ma orgogliosamente lontana dalla Parigi degli intello, ha pubblicato nel corso degli anni una serie di memoir in cui fa i conti con la sua infanzia, lo studio che la affranca dalle origini umili, il tabù del sesso, il fallimento del matrimonio, la morte del padre e poi della madre e i sensi di colpa di una figlia che sente di aver tradito la sua classe sociale per entrare nella classe dei dominanti. Lo ha fatto a un livello così puro e feroce da rendere una storia personale autobiografia collettiva, ritratto di un’epoca, vivisezione di un trapasso storico. Dal romanzo L’evento, in cui racconta la dolorosa esperienza di un aborto clandestino quando era studentessa, è stato tratto il film L’Événement che ha vinto il Leone d’oro al miglior film alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La summa del suo lavoro è nel romanzo Gli anni, tradotto e pubblicato in Italia, come tutti gli altri, da Lorenzo Flabbi per la sua casa editrice, L’orma, che ha avuto il merito di recuperare Ernaux, già uscita in Italia negli anni Ottanta e Novanta, senza però che ottenesse il successo di oggi.

I pronostici

In attesa dell’annuncio, erano circolate come sempre indiscrezioni e voci. Tra i nomi che ricorrono di anno in anno ci sono l’autore giapponese Haruki Murakami; lo scrittore angloindiano Salman Rushdie, autore del bestseller Versetti satanici, vittima di un accoltellamento nell’agosto scorso; il re dell’horror Stephen King; il maestro americano della letteratura Don DeLillo; l’autore francese Michel Houellebecq. E, in ordine sparso, altri nomi noti: Milan Kundera, Peter Nadas, Chimamanda Ngozi Adichie, Edna O’Brien, la nostra Elena Ferrante (autrice la cui vera identità è sconosciuta). Tra i nomi caldi del 2022 circolavano poi quelli dell’ungherese László Krasznahorkai, del norvegese Jon Fosse e della russa Lyudmila Ulitskaya. E c’era anche la stessa Ernaux.

I Nobel degli anni scorsi

A dispetto dei favoriti, in passato a vincere il Nobel sono stati anche alcuni «outsider». È il caso degli ultimi due premi: nel 2021 lo scrittore tanzaniano naturalizzato britannico Abdulrazak Gurnah, professore emerito di Letteratura inglese e postcoloniale all’Università del Kent, autore di dieci romanzi, tutti in corso di pubblicazione in Italia presso La nave di Teseo; il più recente è Voci in fuga, uscito a giugno; e, nel 2020, la poetessa laureata e già vincitrice del Pulitzer, Louise Glück, americana, premiata «per la sua inconfondibile voce poetica che con austera bellezza rende universale l’esistenza dell’individuo»; tra i suoi lavori Notte fedele e virtuosa, raccolta pubblicata in Italia da Il Saggiatore.

Il riconoscimento

Il Nobel per la Letteratura viene assegnato dall’Accademia svedese: il primo vincitore fu nel 1901 il poeta francese Sully Prudhomme. La Francia è anche il Paese con più premiati: 15, davanti a Stati Uniti (12) e Regno Unito (11). Nell’elenco dei premiati figurano anche sei italiani, cinque uomini e una donna si tratta, in ordine di assegnazione, di Giosuè Carducci (1906), Grazia Deledda (1926), Luigi Pirandello (1934), Salvatore Quasimodo (1959), Eugenio Montale (1975) e Dario Fo (1997).
Il riconoscimento viene assegnato con cadenza annuale, salvo eccezioni come è accaduto nell’edizione del 2018 quando per uno scandalo che ha riguardato l’Accademia, la scelta è slittata di un anno: il 2019 ha visto la proclamazione due vincitori uno per il 2018, la scrittrice polacca Olga Tokarczuk, e uno per il 2019, l’autore austriaco Peter Handke. Dopo l’annuncio del vincitore, che avviene per tradizione il primo giovedì di ottobre, il premio viene consegnato in dicembre durante una cerimonia pubblica.

6 ottobre 2022 (modifica il 6 ottobre 2022 | 15:22)

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, 2022-10-06 13:22:00, Il Premio assegnato dall’Accademia svedese «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale», Redazione Cultura

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