Nodo ferroviario di Bari, i lavori possono riprendere

Nodo ferroviario di Bari, i lavori possono riprendere

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il contenzioso Mezzogiorno, 18 dicembre 2022 – 10:11 Lo ha stabilito l’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza precedente del Tar di Carlo Testa I lavori sul nodo ferroviario di Bari Possono ripartire i lavori per il nodo ferroviario di Bari. Lo stabilisce l’ordinanza con cui sabato 17 dicembre, il presidente della quarta sezione del Consiglio di stato, Ermanno de Francisco, ha sospeso la precedente sentenza del Tar di Bari che annullava l’autorizzazione ambientale della Regione e sospendeva i lavori. La casa oggetto della contesaIl ricorso era stato presentato da Rfi (Rete ferroviaria italiana), ossia il soggetto che gestisce l’appalto da 370 milioni di euro finanziato con i fondi del Pnrr. Circostanza, quest’ultima, che ha un peso nella decisione del giudice del Consiglio di Stato. L’ordinanza stabilisce che i lavori possono riprendere. Tuttavia, in attesa della discussione nel merito fissata al prossimo 12 gennaio, devono aver cura di non riguardare l’area (nel Comune di Triggiano) in cui si trova la casa dei sette cittadini che aveva promosso l’originario ricorso al Tar di Bari. In sintesi: i lavori devono riprendere anche per evitare di mettere a rischio i fondi del Pnrr, mentre i proprietari della casa potrebbero ricevere «la tutela più piena» con esproprio e il pagamento dell’immobile ai prezzi di mercato vigenti prima dell’appalto e dell’avvio dei lavori. L’avvocato LofocoIl Consiglio di Stato, secondo l’avvocato Fabrizio Lofoco che difende i proprietari, «ha reiterato ciò che pensa» (nel senso che ha deciso secondo la precedente pronuncia sul medesima questione ma in un’altra fase del giudizio). «Tuttavia — dice l’avvocato — l’interesse ambientale permane. Non dovrebbe essere solo una questione di soldi ai privati. C’è ben altro in ballo e il tracciato modificato salverebbe tutto e tutti». Se ne riparlerà nell’udienza di gennaio. Il commissario di Azione«Il decreto cautelare del Consiglio di Stato — commenta Fabiano Amati, commissario regionale di Azione — chiarisce generalmente l’assenza di rischi ambientali e quindi motivi per bloccare i lavori. A tutto concedere, si tratta di situazioni di fatto marginali, con mille ipotesi di soluzioni, ma non in grado di vanificare l’impegno su questa grande opera. Peraltro, proprio la circostanza dell’uso dei fondi del Pnrr ha generato una decisione tempestiva del giudice, sia pur in termini cautelari». Questo significa, secondo Amati, «l’ingresso in un mondo nuovo, in particolare quello in grado di respingere le vecchie lentezze, i nemici per ideologia del progresso. L’opera serve, è finanziata e si deve concludere al più presto. Questo è l’imperativo». La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 18 dicembre 2022 | 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-18 09:36:00, Lo ha stabilito l’ordinanza con cui il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza precedente del Tar,

Pietro Guerra

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