Nord Stream, quarta falla nel gasdotto: cosa succede davvero e quali rischi corre l’Europa

Nord Stream, quarta falla nel gasdotto: cosa succede davvero e quali rischi corre l’Europa

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Domande e risposte

di Valentina Iorio29 set 2022

Nord Stream, quarta falla nel gasdotto: cosa succede davvero e quali rischi corre l'Europa

La Guardia costiera svedese ha scoperto un altro sabotaggio, una quarta perdita di gas dai gasdotti danneggiati del Nord Stream, che trasporta il gas russo dalla Siberia all’Europa continentale, ha spiegato una portavoce al quotidiano Svenska Dagbladet. «Due delle quattro perdite si trovano nella zona economica esclusiva della Svezia», ha detto al giornale la portavoce della Guardia costiera svedese Jenny Larsson. Le altre si trovano nella zona economica esclusiva danese. L’Unione europea sospetta che ci sia un sabotaggio all’origine delle fughe di gas dei gasdotti sottomarini russi Nord Stream 1 e 2 e ha assicurato che risponderà in modo «forte e compatto» a qualsiasi interruzione intenzionale dell’infrastruttura energetica europea. Il Nord Stream 1 è chiuso da agosto, ufficialmente per manutenzioni, mentre il Nord Stream 2 non è ancora entrato in funzione, ma entrambi contengono gas sotto pressione. «Il danneggiamento dei gasdotti Nordstream 1 e Nordstream 2 nelle acque internazionali del Mar Baltico desta profonda preoccupazione: tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili», ha dichiarato la Nato in una nota sottoscritta anche da Svezia e Finlandia, alleati entranti.

Qual è l’origine delle esplosioni che hanno causato le perdite di gas?

Non è ancora chiaro. «Tutto è in atto per identificare l’origine dell’esplosione sul gasdotto Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Dobbiamo andare a fondo di questa indagine prima di pronunciarci in modo molto chiaro sull’origine e le responsabilità», ha detto mercoledì 28 settembre il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders. «Venerdì ci sarà la riunione del Consiglio Ue Energia ed il dibattito evidentemente sarà anche su questo. Le indagini sono in corso», ha aggiunto. Gli esperti concordano sul fatto che è molto raro che un gasdotto possa avere una rottura o una perdita. È più facile ipotizzare che sia stato un sabotaggio. Ma non è ancora chiaro da parte di chi.

Quali sono gli scambi di accuse?

«La fuga di gas dal Nord Stream 1 non è altro che un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell’Ue», ha scritto su Twitter, lunedì 26 settembre, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. A sospettare che ci sia la mano di Mosca dietro l’attacco ai gasdotti, anche se in modo più velato, sono anche anche altri Paesi europei. Due funzionari dell’intelligence europea hanno detto alla Cnn che lunedì e martedì navi di supporto della Marina russa erano in prossimità delle falle dei gasdotti Nord Stream. Il Cremlino, tramite il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha respinto le accuse dicendo che gli incidenti ai gasdotti Nord Stream sembrano «un atto terroristico, probabilmente di un paese straniero». In merito alla presenza di truppe russe nell’area degli incidenti Peskov ha dichiarato: «Sono notizie distorte, sono state viste molte più truppe della Nato nell’area». Mosca punta il dito contro gli Stati Uniti, sostenendo che le società americane hanno avuto «enormi benefici» sui mercati dallo stop alle forniture dalla Russia. «Ridicolo» insinuare che gli Stati Uniti possano essere responsabili, è la replica della Casa Bianca. «Sappiamo bene che la Russia ha una lunga storia di diffusione di disinformazioni e lo sta facendo anche ora», ha detto Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano.

A chi conviene il sabotaggio?

Quale vantaggio avrebbe la Russia a sabotare Nord Stream? Se la risposta è nessuno, i sospetti vanno spostati su altri. Tuttavia, come ha spiegato Federico Rampini sul Corriere della Sera, ci sono tre possibili ipotesi che possono spiegare perché dietro le esplosioni potrebbe esserci la mano di Mosca. L’attacco a Nord Stream genera ulteriore insicurezza sui mercati dell’energia e contribuisce a far salire il prezzo del gas in Europa. Una seconda ipotesi è l’avvertimento. Tre esplosioni sottomarine in una zona sorvegliata dalla Nato mostrano quanto le infrastrutture europee sono esposte. Infine, come temuto dalla Germania, Nord Stream potrebbe rimanere per sempre fuori uso. Questo potrebbe voler dire che Mosca vuole punta a vendere il suo gas su altri mercati, Cina in primis, e non spera neanche in futuro di normalizzare le relazioni con l’Ue.

Il Nord Stream tornerà operativo?

I servizi segreti tedeschi ritengono che i gasdotti Nord Stream 1 e 2, dopo le esplosioni che hanno provocato le fughe di gas, potrebbero finire definitivamente fuori servizio, secondo quanto riporta il quotidiano tedesco Tagesspiegel. Il rischio, se non vengono riparati rapidamente, è che entri troppa acqua salata e corroda in maniera irreversibile le tubazioni. Mosca dal canto suo ha fatto sapere che è possibile riparare i gasdotti, ma ci vorranno da sei mesi a un anno. Lo ha dichiarato il responsabile della commissione Energia della Duma russa e presidente di Russian Gas Society, Pavel Zavalny, prospettando due soluzioni per sistemare le falle.

Che impatto ha questa situazione sull’approvvigionamento energetico dell’Europa e sulla sicurezza delle sue infrastrutture?

La Russia ha interrotto le forniture dal Nord Stream 1 a fine agosto mentre il Nord Stream 2 non è mai entrato in funzione, al momento quindi le fughe di gas non incidono sull’approvvigionamento energetico dell’Europa. Tuttavia il presunto sabotaggio pone dei problemi. I danni alle due infrastrutture, infatti, interrompono per un tempo indefinito gli approvvigionamenti attraverso il Mar Baltico, aprendo a un futuro di grande incertezza per l’Europa centrosettentrionale e in particolare per la Germania, che finora aveva importato quasi tutto il gas che consumava attraverso la rete del Nord Stream. Per quel che riguarda l’Italia, anche quando era pienamente in funzione, il gasdotto incideva solo in minima parte, perché buona parte del gas in arrivo dallo snodo di Tarvisio è sempre passato per l’Ucraina. Detto ciò, va ricordato che la rete Ue è interconnessa. L’Italia, come gli altri Paesi Ue, in questi mesi ha lavorato per differenziare le proprie forniture. Attualmente il gas russo incide per meno del 10% sul fabbisogno italiano. Il problema più serio, però, è quello della sicurezza delle infrastrutture. Il presunto sabotaggio del Nord Stream mostra quanto l’Europa sia esposta a questo tipo di rischi.

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, 2022-09-29 13:31:00, Gli esperti concordano sul fatto che è più probabile che sia stato un sabotaggio. Scambi di accuse tra Mosca e Washington. La Germania teme che Nord Stream possa rimanere definitivamente fuori servizio. Preoccupa la sicurezza delle infrastrutture Ue, Valentina Iorio

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