Una norma per allungare il mandato Alla Regione manovra anti Decaro

Una norma per allungare il mandato Alla Regione manovra anti Decaro

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Politica Mezzogiorno, 21 dicembre 2022 – 10:34 L’iniziativa di De Blasi (Lega). Il Consiglio in carica 7 mesi anche con le dimissioni di Emiliano di Francesco Strippoli BARI Doveva essere la seduta per il Bilancio regionale di previsione 2023, è diventata una sessione dai mille riflessi politici. Perché mentre si discuteva delle norme finanziarie, l’attenzione è stata deviata da un particolare emendamento tra i 103 depositati ieri mattina. Cinque righe che mirano ad allungare la legislatura di circa sette mesi nel caso in cui il governatore Emiliano decidesse di dimettersi dopo l’eventuale elezione al parlamento europeo (2024). Praticamente un anno prima della scadenza naturale sua e del Consiglio regionale (2025). L’emendamento è stato firmato dal leghista Gianfranco De Blasi, presidente della commissione Affari istituzionali. Ossia il luogo nel quale si discute proprio della materia. Solo che qui si è deciso di non approfondire la questione per inserirla nella legge di Bilancio. Alla stessa maniera qualcuno avrebbe voluto far entrare la norma sul trattamento di fine mandato (Tfm) ai consiglieri regionali. Il Tfm è stato rinviato e lo stesso potrebbe succedere con la proposta De Blasi: si deciderà nelle prossime ore. La sensazione è che si usi il Bilancio per far passare di tutto, senza troppe discussioni pubbliche. Veniamo alla proposta De Blasi, sostenuta da moltissimi a destra e sinistra perché allunga la permanenza in carica. La legge elettorale pugliese prevede — come da obbligo costituzionale — le elezioni in caso di dimissioni (o morte o rimozione) del presidente. La proposta semplicemente allunga il tempo per arrivare al voto. Stabilisce 30 giorni per la «presa d’atto in Consiglio» delle dimissioni (un inedito dopo l’elezione diretta del governatore) e poi altri 6 mesi per indire le nuove elezioni. In pratica il Consiglio sopravvive per 7 mesi alle dimissioni del governatore. Si infrange così il principio del simul stabunt, simul cadent (stanno insieme o cadono insieme) che la Costituzione indicava con l’elezione diretta del presidente. Si può fare? Pare di sì, a leggere la relazione che accompagna la proposta. Il Veneto ha fatto proprio come nell’emendamento De Blasi (che ha copiato la norma veneta) e la Corte costituzionale nel 2012 ha salvato il testo. «L’automatico scioglimento del Consiglio — si legge nella relazione all’emendamento — apparirebbe eccessivamente gravoso per il programma di governo» e per le aspettative dei cittadini. A chi giova la norma? A quelli che temono di lasciare il Consiglio anzitempo (tutti i gruppi, nessuno escluso). A chi nuoce? Certamente ad Antonio Decaro, indicato come possibile candidato presidente dopo Emiliano. I due stanno sotterraneamente duettando da tempo. Se il governatore andasse a fare l’eurodeputato per trovare una strada al suo futuro politico, altrimenti incerto, il Consiglio gli sopravviverebbe per sette mesi. E Decaro resterebbe a bollire prima delle elezioni, visto che ha già fatto sapere (sotterraneamente) di non voler fare l’assessore regionale esterno, magari vicepresidente, nel 2024, nominato per tempo da Emiliano. Un Decaro a bagnomaria aiuterebbe i suoi avversari di centrodestra. Ma la norma non dispiace ai suoi avversari interni nel centrosinistra. Per esempio quella parte, emilianisti e 5 Stelle, che da lui esige qualche risposta esplicita (e non sotterranea) sul che fare a Bari per risolvere il rebus della candidatura a sindaco: la postazione è essenziale per la gara delle Regionali. I 5 Stelle, si capisce, hanno gli occhi puntati sulla postazione da sindaco. Al di là di quello che si dice e che si lascia trapelare non hanno intenzione di presentare un proprio candidato alla Regione (ieri si è parlato addirittura di Giuseppe Conte). Ciò detto, i 5 Stelle vogliono contare in Regione e nei Comuni. Vogliono avere voce in capitolo a Brindisi e Foggia (dove si vota nel ‘23) e a Bari (‘24). I decariani sono nervosi. Francesco Paolicelli (Pd) definisce la proposta De Blasi come «salva poltrone». Fabiano Amati (Azione) si dichiara contrario: «Stupisce che il proponente sia dell’opposizione che sulla carta dovrebbe essere disponibile ad accorciare la legislatura non ad allungarla. Ma il mondo gira ormai al contrario». Oggi si saprà se l’emendamento sarà votato o andrà in un apposito progetto di legge, magari con il Tfm. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 21 dicembre 2022 | 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-12-21 12:25:00, L’iniziativa di De Blasi (Lega). Il Consiglio in carica 7 mesi anche con le dimissioni di Emiliano,

Pietro Guerra

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