“Hic Parvus Magnus Amor” cioè “Questo piccolo grande amore”, celeberrimo successo di Claudio Baglioni, viene tradotto dagli studenti del Liceo Classico “Majorana-Cascino” di Piazza Armerina.
Intonata prima in latino accompagnata dalla chitarra, subito dopo la canzone è stata riproposta in italiano per coinvolgere il pubblico di genitori ed il resto degli ospiti in platea.
Il brano “Questo piccolo grande amore” tradotto e cantato in latino, è divenuto così parte integrante del programma della IX edizione della Notte nazionale 2023, riferisce La Sicilia.it.
L’idea è partita dalla docente di latino Tanina Messina del liceo di Piazza Armerina: “Ho maturato l’idea di tradurre il testo della canzone di Baglioni, quando è stato reso noto il tema della Notte Nazionale 2023 ovvero Logos e mito. Logos inteso non solo come pensiero, ma anche come parola. Mentre al termine mito ho voluto dare un’accezione diversa e attuale: mito come persona realmente esistente nel mondo della canzone italiana contemporanea, distaccandomi così dal significato tradizionale del termine. Dando valore alle parole d’amore in musica, ho preso in considerazione uno dei brani più famosi di Baglioni, cantautore, che per qualche generazione rappresenta un vero e proprio mito”.
L’obiettivo, è quello di far rivivere una lingua come il latino, considerata morta, tuttavia in grado di raccontare amore e sofferenza con la stessa intensità delle lingue attuali: “Et illa Diutius non loquebatur/ e lei ad un certo punto non parlava …Sed in ea clarum legebatur in vultu ut patieretur/ ma le si leggeva in faccia che soffriva …”
“Quando ho proposto questo esperimento agli studenti della II A liceale, in cui insegno latino – racconta la docente– gli alunni non sembravano entusiasti, molti non conoscevano neanche la canzone. Paradossalmente avrebbero preferito rappresentare un testo tratto dall’orazione di Cicerone “Pro Archia”. Ma ho insistito proprio per far conoscere un cantautore ed un brano, che sono lontani dall’immaginario collettivo dei nostri ragazzi, forse tanto quanto Cicerone, come accade per un mito e un testo della tradizione classica”.
“Sono entusiasta del riscontro positivo che ha avuto l’iniziativa – dichiara la preside Lidia Di Gangi – Ascoltare nella lingua di Cicerone il brano iconico di Claudio Baglioni, significa che il liceo classico è tutt’altro che una scuola polverosa. Il liceo classico è una scuola che educa a sognare e che può calarsi nella quotidianità dei ragazzi anche attraverso il canto e la musica. In un’epoca in cui si punta tutto sull’apparire, i nostri studenti hanno reso speciale un brano che da oltre cinquant’anni è il leitmotive di tante generazioni”.
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