Il pedagogista Daniele Novara non le manda a dire e ha espresso una critica penetrante al sistema scolastico moderno. In un’intervista con HuffPost, Novara ha sottolineato un paradosso fondamentale: mentre il mondo evolve, la scuola non solo è rimasta stagnante, ma è peggiorata.
L’affermazione, proveniente da un esperto che ha iniziato la sua carriera negli anni ’70, è particolarmente significativa. Allora, due innovazioni cruciali avevano segnato un’era di cambiamento: l’apertura delle scuole alla comunità, includendo genitori e studenti nella gestione, e l’abolizione delle classi differenziate, favorendo l’integrazione degli studenti con difficoltà.
Il ritorno alla scuola tradizionale, un fenomeno a cui Novara fa riferimento, è per lui un sintomo di un’auto-referenzialità pericolosa delle istituzioni educative. Secondo il pedagogista, questa tendenza porta a una rigidità e a un isolamento dal contesto sociale e culturale attuale, che non fa altro che accentuare i problemi esistenti nel sistema educativo.
Novara propone soluzioni radicali. Una di queste è l’eliminazione della valutazione numerica, sostituendola con valutazioni narrative che possono fornire un feedback più significativo e costruttivo agli studenti. L’approccio, secondo Novara, aiuterebbe gli studenti a sviluppare una migliore comprensione di sé e delle proprie capacità, al di là dei semplici numeri. Inoltre, Novara sottolinea l’importanza di coinvolgere i genitori nel processo educativo, suggerendo formazioni pedagogiche specifiche per loro. Questo, per Novara, è essenziale perché “il problema di oggi non sono i figli ma i genitori”.
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