di A. Pi.
I primi riscontri dell’inchiesta interna: nella sezione di massima sicurezza di Badu e’ Carros un solo agente per 30 detenuti. Il viceministro: I risultati dell’indagine nelle prossime ore. La rete del boss che riuscito a scappare.
NUORO Responsabilit, omissioni, carenze. Nell’inchiesta interna del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria trovano conferma tutte lue indiscrezioni emerse subito dopo la fuga di Marco Raduano, il boss della mafia del Gargano al quale centinaia di agenti e carabinieri danno ancora la caccia in Sardegna e Puglia. Nei verbali le parole degli uomini della polizia penitenziaria in servizio venerd pomeriggio nel carcere di Badu e’ Carros.
Nelle prossime ore avremo i risultati ha annunciato il viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto. Ma gi si sa che nella sezione di massima sicurezza nella quale era rinchiuso Raduano per sorvegliare 30 detenuti vi era fra le 15 e le 18 un solo agente. Che le garitte e i passaggi delle mura esterne erano praticamente senza sorveglianza. E che nella centrale operativa nella quale confluiscono le immagini delle telecamere del sistema di sicurezza, non era presente alcun operatore: perch — come hanno rilevato i sindacati — i protocolli prevedono procedure di sorveglianza passiva. Ovvero a fronte della disponibilit delle immagini in tempo reale, in caso di una situazione d’emergenza non data possibilit di intervento immediato.
Da approfondire alcune importanti omissioni, fra le quali quella di chi al momento del cambio di turno quella doveva consegnare le chiavi d ella porta della sezione che si affaccia sul cortile al subentrante collega e invece le ha depositate in un luogo di facile accesso, dove Raduano le ha recuperate.
L’inchiesta della magistratura si concentra invece sulle protezioni esterne e ha tempi pi lunghi. Ma anche su questo versante si punta su telecamere di sorveglianza, pubbliche e private, collocate sulle strade che dal carcere portano alla circonvallazione e che potrebbero far individuare l’auto sulla quale il boss, atteso da un complice, si dileguato. E su una rete di amicizie fra Sardegna e Puglia. Raduano era stato trasferito a Badu e’ Carros quando si era scoperto che attraverso i parenti che lo visitavano in carcere cercava di continuare a impartire ordini agli altri affiliati al clan. A Nuoro, dove era rinchiuso da quattro anni, ha avuto tutto il tempo di ricostituire la rete e di preparare la fuga.
27 febbraio 2023 (modifica il 27 febbraio 2023 | 18:21)
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