Una nuova molecola per contrastare linsonnia: riduce risvegli notturni e  tempo per addormentarsi

Una nuova molecola per contrastare linsonnia: riduce risvegli notturni e tempo per addormentarsi

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di Laura Cuppini

Daridorexant agisce sul sistema dell’orexina: la prima di questa classe di farmaci autorizzata in Europa. Ferini-Strambi: Ha un’emivita di 7-8 ore e pu essere utilizzata anche da chi soffre di apnee notturne

Abbiamo un’arma in pi per combattere l’insonnia . Si chiama daridorexant ed una molecola che agisce sul sistema dell’orexina, neurotrasmettitore prodotto dall’ipotalamo in grado di regolare il ritmo sonno-veglia, l’appetito e anche l’umore attraverso la sua azione su due recettori, chiamati OXR1 e OXR2. Il farmaco, approvato dalla Fda (Food and drug administration) negli Stati Uniti un anno fa e dall’Agenzia europea per i medicinali lo scorso aprile, ora disponibile anche in Italia.

Il meccanismo d’azione non nuovo: altri farmaci cosiddetti orexinergici (classe DORA, dual orexin receptor antagonists) sono stati messi a punto (per esempio suvorexant stato approvato dalla Fda nel 2014 e lemborexant nel 2020), ma daridorexant il primo a ricevere il via libera in Europa. Negli studi, randomizzati e controllati con placebo, la sua efficacia risultata elevata nel ridurre il tempo necessario per l’addormentamento e i risvegli notturni, i due pi grandi problemi per chi soffre di insonnia.

Rispetto ai farmaci precedenti della stessa classe, daridorexant ha un grosso vantaggio, ovvero un’emivita di 7-8 ore — afferma Luigi Ferini-Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno all’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e professore ordinario di Neurologia all’Universit Vita-Salute San Raffaele —. Questo significa che l’effetto del medicinale si esaurisce nell’arco della notte, senza il rischio di effetti collaterali (sonnolenza) di mattina o nel corso della giornata. Inoltre daridorexant, utilizzabile in soggetti dai 18 anni in su, ha un effetto particolarmente marcato negli anziani, come risulta dagli studi pubblicati.

Si parla di insonnia quando la difficolt nell’addormentamento e/o i frequenti risvegli notturni o nelle prime ore della mattina diventano cronici, cio compaiono per pi di tre notti a settimana e per almeno tre mesi. Per curare l’insonnia (che pu avere un impatto pesantissimo anche nel corso della giornata, infatti si parla di malattia delle 24 ore) esistono diverse opzioni terapeutiche, come i sonniferi, in particolare le benzodiazepine, e i cosiddetti farmaci Z (zolpidem, zopiclone, eszopiclone). Molto spesso i pazienti trovano beneficio anche nella psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. comunque importante l’arrivo di daridorexant — afferma il neurologo del San Raffaele —: il farmaco pu essere di grande aiuto per le persone che di notte non riescono a “spegnere il cervello”. Si tratta di una condizione definita iperarousal, ovvero ipervigilanza.

Oltre all’efficacia mostrata negli studi, il nuovo medicinale ha dato risultati positivi anche rispetto all’interazione con altri farmaci e in soggetti con comorbidit (per esempio insufficienza epatica) — prosegue Ferini-Strambi —. Inoltre pu essere utilizzato anche da chi soffre di apnee notturne . Questo importante, perch il 50% di chi ha apnee insonne e spesso le terapie sono controindicate perch possono ritardare la ripresa respiratoria dopo un’apnea, riducendo la quantit di ossigeno disponibile. Ora per daridorexant comincer la fase 4, quella post marketing, in cui saranno studiati gli effetti dell’uso prolungato. Negli studi comunque si visto che la cura pu essere proseguita anche per un anno senza problemi.

Insomma chi dorme male (e poco) si pu curare, l’insonnia non una maledizione. Soprattutto non necessariamente cronica. Pu durare diversi mesi, ma una soluzione esiste — sottolinea l’esperto —. importante imparare a ridimensionarne l’impatto negativo: la terapia cognitivo-comportamentale d ottimi risultati e andrebbe sempre considerata nella cura di questo disturbo.

7 febbraio 2023 (modifica il 7 febbraio 2023 | 19:42)

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