Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la nuova disciplina dei concorsi pubblici, un intervento chiave previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
La proposta, portata avanti dal Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, introduce modifiche significative al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487. Tali modifiche riguardano norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, unici o in altre forme di assunzione nei pubblici impieghi.
Il nuovo regolamento pone un termine massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. Inoltre, i bandi di concorso saranno pubblicati sul Portale del reclutamento inPA e sul sito istituzionale dell’ente banditore.
È stato riservato un particolare focus alla rappresentatività di genere, con l’intento di eliminare qualunque forma di discriminazione. Il regolamento prevede inoltre specifiche tutele per le donne in gravidanza o allattamento, assicurando un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle differenze.
1. Aggiornamento e semplificazione della disciplina in materia di accesso agli impieghi delle pubbliche amministrazioni: si adegua la disciplina dei concorsi alle riforme introdotte nel pubblico impiego e a quelle di efficientamento, digitalizzazione, velocizzazione e razionalizzazione nello svolgimento delle procedure concorsuali. Il regolamento semplifica e coordina la normativa vigente, assicurandone la chiarezza e la semplicità della disciplina.
2. Digitalizzazione: in un contesto caratterizzato dallo sviluppo delle tecnologie informatiche e dal sempre maggiore utilizzo delle stesse nella pubblica amministrazione, si è ritenuto opportuno procedere a definire un meccanismo di partecipazione completamente informatizzato. Il portale In.PA consente un reclutamento veloce e trasparente, innalzando la qualità del capitale professionale delle pubbliche amministrazioni. Consente, altresì, ai partecipanti, di reperire, in un unico strumento, ogni informazione utile alla procedura (ivi compresi i bandi, i profili ricercati, le comunicazioni, le graduatorie) e di utilizzare lo strumento medesimo per procedere all’inserimento della domanda di partecipazione, del curriculum, al pagamento dell’eventuale contributo previsto, così elidendo qualsiasi ostacolo burocratico che normalmente poteva insorgere nella fase delle selezioni.
3. Introduzione di misure che garantiscono la parità di genere: con l’obiettivo di evitare il prodursi di situazioni discriminatorie nei confronti delle donne che si trovino in gravidanza/allattamento, sono state introdotte disposizioni specifiche, prevedendo che laddove risultino impossibilitate al rispetto del calendario previsto dal bando, le amministrazioni assicurano, anche attraverso lo svolgimento di prove asincrone o la disponibilità di appositi spazi, la partecipazione alle prove, di modo che in nessun caso il ricorrere di tali condizioni possa compromettere la partecipazione al concorso.
4. Adeguamento dei meccanismi di riserva e titoli di preferenza al nuovo contesto ed alla salvaguardia della parità di genere: si è ritenuto – alla luce dell’anacronismo di alcune norme che giustificavano il riconoscimento della riserva nell’accesso al pubblico impiego in favore di talune categorie di soggetti, ed al fine di evitare che il perdurare di tale situazione potesse generare ingiustificate discriminazioni, sia nei confronti degli altri partecipanti in generale, sia fondate sul genere -, di rimodulare le categorie protette da riserva ed i titoli di preferenza. Si è, altresì, ritenuto di valorizzare, tra gli altri, quale titolo di preferenza, l’appartenenza al genere meno rappresentato nell’amministrazione in relazione alla qualifica per la quale il candidato ha partecipato, a parità, ovviamente di titoli e merito ed a determinate condizioni.
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