politeia Mezzogiorno, 26 febbraio 2023 – 08:01 Queste intese basate sulla reapolitik , indifferenti ai contenuti, ribadiscono il primato del potere sulle idee di Antonio Polito Anche Bonaccini ha seguito la via salernitana alle primarie. Come tutti i candidati alla segreteria del Pd che poi hanno vinto, anche lui si appoggiato in Campania sulla macchina organizzativa guidata da Vincenzo De Luca. Prendi i voti e scappa: potrebbe essere il motto seguito fin qui da chiunque, si chiamasse Bersani o Renzi, Zingaretti o Martina, abbia voluto guidare il partito nazionale. Naturalmente non c’ niente di male a ricevere il sostegno di De Luca nelle primarie. Il governatore pur sempre un iscritto al Pd, anche se la libert o per meglio dire la licenza delle sue posizioni e del suo stile di governo ne fanno ormai il capo di un piccolo partito a s, locale ma agguerrito. Per esempio. Bonaccini, nella sua puntata in Campania, ha l’altro giorno aperto al terzo mandato per De Luca. Pur essendo materia di legislazione regionale, il Pd dovrebbe avere una posizione nazionale su questo aspetto di non poca rilevanza per la vita democratica e per un sano rapporto tra eletti ed elettori. La permanenza al potere per troppi anni, decenni addirittura nel caso di De Luca grazie al lungo prologo come sindaco di Salerno a pi riprese, inevitabilmente e talvolta perfino inconsapevolmente trasforma quelli che dovrebbero essere rappresentanti del popolo in conservatori del consenso del popolo. La democrazia un sistema inventato proprio per garantire il ricambio delle classi dirigenti, e se invece i dirigenti restano sempre gli stessi, il sistema democratico perde il suo vantaggio maggiore e la sua credibilit. Il potere corrompe – metteva sull’avviso Montesquieu – e per questo proponeva di frazionarlo, suddividerlo; ma poi aggiungeva: Il potere assoluto corrompe assolutamente. Come togliersi dalla testa il sospetto che per avere i voti della corrente di De Luca, Bonaccini abbia dovuto dimenticare questa lezione? Il candidato dato per favorito alle primarie ha del resto dato anche altri segnali chiari del rapporto elettorale istaurato con il nostro governatore. Ha per esempio promosso il giovane Piero, figlio di Vincenzo, a coordinatore della sua campagna al Sud. Ha assorbito il programma meridionalista di De Luca nel suo programma, compresa la promessa di trecentomila assunzioni nell’impiego pubblico. E ha rinnegato il suo passato di governatore del Nord favorevole all’autonomia differenziata, per schierarsi con De Luca contro il progetto del governo perch spacca il Paese. Queste intese basate sulla reapolitik , indifferenti ai contenuti, che ribadiscono il primato del potere sulle idee, sono alla radice della decadenza della politica democratica e rischiano di incoraggiare la sua forma pi perniciosa, soprattutto nel Mezzogiorno, il clientelismo. Bonaccini ha scelto come sua vice, nel caso sia eletto, Pina Picierno, la quale nemica giurata e ricambiata di De Luca in Campania, immaginiamo per una diversa concezione della politica e della gestione del potere. Per, ora che ci sono le primarie, i nemici stanno insieme perch l’unica cosa che conta vincere. Nella coalizione che sostiene Bonaccini c’ anche un altro nemico, forse pure peggiore, di Pina Picierno: quel Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio regionale, salito agli onori delle cronache per lo scandalo delle tabaccherie, esercizi commerciali dove sono state pagate troppe quote per l’iscrizione al Pd, facendo lievitare in misura pi che sospetta il tesseramento in Terra di Lavoro e trascinando il Pd in tribunale per le denunce ricevute. Numerose tessere – scriveva ieri il Mattino – sono state pagate direttamente con il suo codice fiscale, non dubitiamo a vantaggio di altrettanti militanti ansiosi di poter esprimere la loro opinione nei congressi dei circoli; e quasi un centinaio corrispondono al codice fiscale di Ciro Marcigliano, consigliere provinciale a lui legatissimo. D’altra parte, seppure senza accuse di tessere gonfiate in questo caso, non si pu non notare la brillante performance di Elly Schlein nei circoli di Napoli, sicuramente grazie alla popolarit partenopea di questa deputata eletta in Emilia e nata in Svizzera con passaporto statunitense; ma forse anche dovuta al traino del segretario del partito di Napoli Marco Sarracino, scelto come coordinatore organizzativo della sua campagna, e di Francesco Boccia, commissario a Napoli, suo braccio destro per le primarie. Insomma: cari aspiranti leader del Pd che oggi vi fronteggiate nei gazebo, il rinnovamento dei gruppi dirigenti che proponete a gran voce si ferma sul Garigliano, a Eboli, o dove? 26 febbraio 2023 | 08:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA , , https://www.corriere.it/rss/politica.xml,
Pietro Guerra
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