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Nuovo reclutamento, secondo Pittoni (Lega) ignora di fatto abilitazione e stabilizzazione dei docenti precari

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“La bozza del decreto sul reclutamento dei docenti presentata dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è deficitaria su due punti fondamentali: abilitazione e stabilizzazione”.

É il pensiero di Mario Pittoni, responsabile Dipartimento Istruzione della Lega e Vicepresidente Commissione Cultura Senato, che riporta, per quanto riguarda l’abilitazione, uno stralcio della relazione sulle criticità della proposta, appena consegnata al ministro.

Viene riproposto in toto il vecchio problema del dlegvo 59: come si abilitano i docenti che insegnano nelle scuole paritarie? Come si abilitano le migliaia di docenti che necessariamente coprono le supplenze per l’assenza dei titolari, anche per molti mesi, come nel caso delle gravidanze difficili o dei mandati politici e parlamentari o dei distacchi all’estero o delle assegnazioni provvisorie in altro comune o del distacco presso organi del Ministero o di altre Amministrazioni dello Stato? Come si abilitano coloro che da anni prestano servizio nelle scuole statali con contratti a tempo determinato? Come si abilitano i cosiddetti “ingabbiati”, docenti di ruolo che hanno titolo di studio valido per aspirare ad altro insegnamento utilizzando lo strumento contrattuale del passaggio di cattedra o di ruolo?“, fa notare Pittoni.

Praticamente – aggiunge – la legge è monca e inappropriata a risolvere i più annosi problemi di gestione del personale“.

Infatti, secondo il responsabile sciuola della Lega, “è assolutamente urgente un atto normativo sui percorsi formativi abilitanti all’insegnamento e per l’accesso ai corsi di specializzazione sul sostegno, almeno per cinque ragioni: 1) Non ha controindicazioni. È cioè in linea con la normativa europea e non interferisce con i provvedimenti in vigore; 2) Interessa più di mezzo milione di persone prevedendo la riattivazione dei percorsi formativi abilitanti collaudati nel 2013, rendendoli strutturali, e l’accesso diretto ai corsi di specializzazione sul sostegno per chi ha tre anni di esperienza specifica sul campo (attualmente oltre un docente di sostegno su tre non è specializzato); 3) Il superamento del percorso formativo abilitante, consentirà anche a migliaia di precari STEM di spostarsi in prima fascia, rendendo superflue tornate concorsuali aggiuntive; 4) Risolve il problema della carenza di personale docente abilitato nelle paritarie; 5) Non comporta spesa per lo Stato“.

Anzi, conclude il suo intervento Mario Pittoni, fa risparmiare il costo di eventuali concorsi per l’abilitazione (peraltro non in linea con la normativa europea che invece chiede corsi “formativi”) e in generale alleggerirebbe i concorsi per i docenti della secondaria, visto che a renderli quasi ingestibili è l’abnorme numero di iscritti, che si ridurrebbe significativamente con l’intervento delle università cui per legge vanno affidati i corsi accademici per l’abilitazione all’insegnamento, unico vero obiettivo di molti”.

La riforma: approvazione entro giugno. 70 mila immissioni in ruolo entro il 2024

Si tratta di anticipazioni presenti all’interno di una bozza che il Ministro dovrà presentare alla Commissione Europea, trattandosi di una riforma direttamente connessa al Pnrr. Dunque, i contenuti potrebbero anche essere modificati.

La riforma, così come previsto nel PNRR, dovrà arrivare al traguardo entro giugno. I concorsi, in base a quanto si legge nel documento, saranno su base annuale. L’obiettivo è arrivare entro il 2024 a 70mila immissioni in ruolo.

Sono previsti due percorsi separati per quanto concerne la riforma del reclutamento: uno incentrato sulla formazione iniziale che interessa principalmente i neolaureati e uno dedicato ai precari con tre anni di servizio.

Ma la riforma prevede una fase transitoria, che vedrebbe l’intenzione di accelerare l’immissione in ruolo dei docenti fino al 2024.

Reclutamento, verso la riforma: formazione iniziale con 60 CFU, abilitazione e concorso. Per i precari percorso dedicato. Fase transitoria fino al 2024 [LO SPECIALE]

, 2022-04-16 13:59:00, “La bozza del decreto sul reclutamento dei docenti presentata dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è deficitaria su due punti fondamentali: abilitazione e stabilizzazione”.
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