di Giuseppe Alberto Falci
Dopo l’annuncio del sindaco Gualtieri. Miccoli: «È una scelta che andrebbe discussa all’interno del partito» Acque agitate nei 5S: rischia di saltare l’accordo nazionale tra noi e i dem
«A noi la notizia del termovalorizzatore è arrivata come un fulmine a ciel sereno» dice David Porrello, alto dirigente del Movimento 5 Stelle e vicepresidente del consiglio regionale. La contrarietà delle truppe pentastellate alla realizzazione di un termovalorizzatore in grado di incenerire 600mila tonnellate di rifiuti all’anno è tale che a via della Pisana c’è chi arriva a sussurrare: «Qui rischia di saltare non solo il governo regionale ma anche l’accordo nazionale tra Pd e 5Stelle». Se fosse così il caso politico, che tanti alla fine sono convinti rientri nel gioco delle parti, si trasformerebbe in un vero e proprio terremoto per la compagine del nuovo campo largo di centrosinistra.
Ed è forse questo il motivo per cui i dirigenti del Movimento escono in batteria. Obiettivo, nemmeno tanto celato: «Drammatizzare per impaurire l’alleato». D’altro canto, da quelle parti la parola «termovalorizzatore» resta un tabù. «Non la possiamo nemmeno pronunciare», scherza un grillino in Transatlantico. E non ci sono infatti solo i consiglieri regionali e quelli comunali a battere i pugni. Dal Parlamento si leva la voce della deputata romana Francesca Flati: «Gualtieri sta mentendo ai romani, anche perché in campagna elettorale aveva promesso che non avrebbe mai avallato la costruzione di un nuovo termovalorizzatore». Di più: nella stessa giornata l’ex sindaca Virginia Raggi incontra Beppe Grillo all’hotel Forum e uscendo usa toni perentori: «Siamo contro gli inceneritori e tra l’altro mi sembra che anche in Regione il piano rifiuti non lo consenta».
E allora come finirà? Ai piani alti del Campidoglio non intendono recedere. Anche perché il governatore del Lazio Nicola Zingaretti era, per sua ammissione, «informatissimo». L’operazione è stata concordata con l’obiettivo di «fare presto e bene di fronte al rischio di arrivare ad appuntamenti importanti in una condizione di grande fragilità». La realizzazione dell’impianto può essere uno degli interventi per il Giubileo 2025, di cui il sindaco Roberto Gualtieri è commissario straordinario. Tuttavia i poteri speciali per realizzare il termovalorizzatore gli saranno assegnati da una norma ad hoc del governo Draghi, utile ad andare in deroga al piano rifiuti regionale. «È più plausibile perché è più facile un atto legislativo che un atto amministrativo», garantisce il costituzionalista Alfonso Celotto. Così in un colpo solo si evita il voto in consiglio regionale e si salva l’asse giallorosso.
Tutto risolto, quindi? Di sicuro i 5S proveranno a battagliare in consiglio dei ministri. «Se il governo darà poteri speciali al sindaco i nostri ministri ribadiranno che è una scelta sbagliata», insiste Porrello. Fatto sta che in questo contesto Gualtieri se la dovrà vedere con un largo fronte del No. Che va dal Pd Marco Miccoli («È una scelta che andrebbe prima discussa all’interno del partito») all’ex presidente di Legambiente Roberto Della Seta: «Passo indietro, grave e inatteso». E sbuffa anche Loredana De Petris, dirigente di LeU e presidente del gruppo misto del Senato: «Decisione grave». Le fa eco Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde: «Una scelta totalmente sbagliata, che sta fuori dai processi di economia circolare». Contraria anche la Cgil con il segretario romano Natale Di Cola: «Questo è un progetto sbagliato e va accantonato. Vi faremo cambiare idea». Insomma, il caos c’è ed è grande. Ma dal Nazareno filtra ottimismo: «Tutti si ricrederanno, anche i 5 Stelle. È l’unico modo per mettere Roma al pari delle grandi capitali europee».
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22 aprile 2022 (modifica il 22 aprile 2022 | 08:44)
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, 2022-04-22 14:38:00, Dopo l’annuncio del sindaco Gualtieri. Miccoli: «È una scelta che andrebbe discussa all’interno del partito» Acque agitate nei 5S: rischia di saltare l’accordo nazionale tra noi e i dem, Giuseppe Alberto Falci