La legge di bilancio
di Claudia Voltattorni28 nov 2022
Roma C’è chi ha già lanciato una petizione contro. Chi parla di «passo indietro», «follia», «scelta scellerata». E le opposizioni per una volta si trovano unite chiedendo al governo un ripensamento. Lo stop all’obbligo del Pos per i pagamenti fino a 60 euro con l’eliminazione delle sanzioni non s’ha da fare. L’ultima bozza della manovra cambia da «qualsiasi importo» in «importo superiore a sessanta euro», cioè mette il limite oltre il quale un esercente non può rifiutarsi di accettare un pagamento digitale e lo innalza anche rispetto alla prima bozza dove era fissato a 30 euro. Una scelta che ha scatenato un’ondata di critiche. Tanto che una nota di Palazzo Chigi ieri ha dovuto chiarire: «Sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di Bilancio». E non viene escluso un passo indietro. Anche se il ministro per il Rapporti con il Parlamento Luca Ceriani spiega: «Volevamo dare un segnale di atteggiamento diverso verso la piccola impresa, il piccolo commercio, l’artigianato, allentare la pressione dello Stato verso di loro, lo stop non è la fine del mondo».
Intanto, nei prossimi giorni a Roma sono attesi i vertici della direzione generale della Commissione europea che si occupano di Pnrr e conti pubblici: discuteranno con i vertici dell’esecutivo le misure della manovra economica italiana e faranno il punto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta, viene spiegato, di una missione di routine. Ma il tempo corre e il cantiere della prima manovra economica firmata Meloni continua a non chiudersi. Ieri il testo era atteso alla Camera ma non è arrivato. Oggi dovrebbe essere il giorno giusto e così il ddl potrà cominciare il suo percorso parlamentare in quella che la stessa premier ha definito «una corsa contro il tempo». Meno di un mese per il via libero definitivo.
Molte le misure ancora in discussione e che potrebbero essere riviste o aggiunte. Come il contributo di solidarietà a carico delle aziende energivore o il reddito di cittadinanza cumulabile con lavori stagionali o saltuari, o anche le spese per lo smantellamento del nucleare tolte dagli oneri di sistema nelle bollette. Confermata anche nell’ultima versione del testo la stretta su Opzione donna, l’anticipo pensionistico per le lavoratrici che rischia a questo punto di essere solo per poche: l’età minima sale a 60 anni; scende a 59 anni per chi ha un figlio, a 58 dai 2 in su. Possono accedere solo caregiver, o donne con invalidità dal 74% in su o licenziate (o dipendenti di aziende in crisi). Una stretta che alla fine riguarderebbe appena 2.900 lavoratrici.
Ma sono già molte anche le critiche. A partire da quello che la Uil definisce «il nuovo condono fiscale» che «costerà solo per il 2023 1,6 miliardi di euro agli italiani: non sarebbe meglio utilizzare questa cifra per irrobustire il cuneo fiscale?». I sindacati dei medici bollano come «briciole» i 2 miliardi aggiuntivi per la sanità e annunciano una manifestazione a Roma il 15 dicembre. Da parte sua, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi dice che «è mancato l’intervento choc sul lavoro» e chiede di ripristinare integralmente Industria 4.0: «La politica a tutti i livelli deve svolgere un ruolo di facilitatore mettendo le imprese nelle condizioni di essere sempre più competitive». Più ottimista Carlo Messina, ad di banca Intesa, che giudica positiva la manovra: «Sul fronte della finanza pubblica avrà un impatto sulla crescita economica», ma avverte anche: «Il fattore fondamentale per la stabilizzazione del nostro Paese è quello di non aumentare il debito pubblico, in nessun modo deve esserci una crescita del debito». A distanza risponde il ministro Luca Ceriani: «Purtroppo oggi abbiamo una finanziaria con pochi spazi di manovra, ma il governo ha l’ambizione di durare 5 anni, avremo tempo per fare quello che oggi non siamo riusciti a fare».
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, 2022-11-28 22:17:00, Pensioni, i paletti a Opzione donna: l’età minima sale a 60 anni, scende a 59 anni per chi ha un figlio, a 58 dai 2 in su. Manovra e Pnrr, missione della Commissione europea in Italia , Claudia Voltattorni