Da oggi, giovedì 14 a domenica 17 dicembre a Castel Sant’Angelo a Roma si svolgerà la kermesse di Fratelli d’Italia sotto il nome di Atreju, il protagonista della Storia infinita del romanzo Fantasy del tedesco Michael Ende, e dal quale nel 1984 Wolfgang Petersen trasse un film che ebbe un lusinghiero sucesso, tanto che nel 1998 il nome di Atreju fu usato per la festa di Azione giovani, costola giovanile di Alleanza nazionale.
Il Tg1 della Rai, proprio sulla festa di Fratelli d’Italia, l’altra sera ha aperto il giornale, incurante persino delle due guerre che stanno massacrando vite in Palestina e in Ucraina.
Ma tant’è, con soddisfazione della destra che ha accusato, e anche con violenza, la Tv pubblica di essere tenuta da sempre in disparte, mai considerata, e ora che è al potere, invece di adottare ciò che chiedeva negli anni dell’opposizione, sta facendo ancora peggio dei suoi predecessori.
Insomma gli spot propagandistici piacciono persino ai suoi detrattori.
Tuttavia ciò che ancora colpisce della destra al governo dell’Italia è l’uso di questo personaggio, Atreju, nato dalla fantasia di uno scrittore tedesco che è stato nemico dei nazisti subito dopo il suo arruolamento forzato nell’esercito da dove disertò entrando in un’organizzazione antinazista sino al termine della guerra.
A parte comunque la nota di protesta di Roberto Saviano, che ha ufficialmente lanciato lo slogan “Liberiamo Atreju“, argomentando con scienza che il giovane paladino di Fantasìa non ha nulla in comune né con Fratelli d’Italia, né con le posizioni politiche e morali espresse dalla destra italiana, fa riflettere il fatto che Meloni e i suoi, compreso il suo ministro della Cultura, indugino sulla letteratura fantasy per trovare un appiglio e una base ideologico-politica nella letteratura di immaginazione, fantastica, irreale che è anche quella espressa da Tolkien col “Signore degli anelli”.
“Perché la destra ha bisogno di appropriarsi di questi simboli? Perché Fratelli d’Italia usurpa questo splendido personaggio intitolandogli il suo evento?” si è chiesto Saviano, sia in riferimento al nome di Atreju, sia anche alla strumentalizzazione de “Il signore degli anelli“, saga utilizzata anch’essa dalla destra italiana e dentro la quale identifica il suo sostrato teorico.
Dice Saviano su FanPage: “Che cosa c’entra il popolo creato da Tolkien, che fumava erba pipa, aborriva la guerra e detestava i conflitti, con i giovani missini, che avevano il sogno delle brigate nere?”
Combattere senza armi, come Gandi e i non violenti
Ma non solo, Atreju è un guerriero che combatte contro il male senza armi, “perché è questa la regola imposta dall’Infanta Imperatrice, il cui potere consiste nel lasciare che ogni creatura esprima la sua natura, senza intervenire mai”.
Dunque, la regina che regna senza regnare sarebbe una sorta di ragazza pacifista, una odierna Greta, una progenitrice dei figli dei fiori: mettete dei fiori nei vostri cannoni, dentro cui la destra invece ama mettere pallottole, com’è nella sua retorica e nella sua formazione politica.
Sembra comunque che gli eredi dello scrittore siano contrari all’uso politico del personaggio creato dal loro parente e aggiungono: “Michael Ende non lo avrebbe mai permesso”
Ma cosa significa Atreju? Sul sito ufficiale viene data questa spiegazione: “Vuole incarnare l’esempio di un giovane impegnato nel confronto quotidiano contro le forze del Nulla, contro un nemico che logora la fantasia della gioventù, ne consuma le energie, la spoglia di valori ed ideali, sino ad appiattirne le esistenze”.
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