di Marta Serafini
La medica aveva appena accompagnato il figlio di 5 anni all’asilo quando un missile è caduto vicino allo Shevechenko Park. Il marito era morto l’anno scorso in battaglia
DALLA NOSTRA INVIATA A KIEV «Salvava i bambini dal cancro. E ora non c’è più. Abbiamo perso un’amica. Abbiamo perso un dottore». Piangono i colleghi dell’ospedale oncologico pediatrico Okhmatdyt di Kiev. La loro collega, Oksana Leontieva, specializzata in trapianto di midollo osseo infantile non c’è più. Se l’è portata via il raid di Putin che la mattina di lunedì ha colpito la capitale ucraina.
A darne notizia sono stati gli stessi dottori dell’ospedale che su Facebook hanno descritto Leontieva come «una persona e un medico dedito e responsabile. Una vera professionista e un supporto per i suoi pazienti e colleghi». Ma non solo. È stato Anton Gerashchenko, consigliere presidenziale senior di Volodymyr Zelensky, a raccontare — tragedia nella tragedia — come la dottoressa fosse madre rimasta vedova con un bambino, di cinque anni. Ed è proprio suo figlio Gregory («Grish», il nomignolo con cui lo chiamava) che Oksana ha appena accompagnato all’asilo, quando un missile si porta via la sua vita all’incrocio vicino allo Shevechenko Park, lo stesso in cui portava Grish a mangiare il gelato e lo stesso nel quale si erano fermati decine di volte a passeggiare al ritorno da scuola.
Oskana Leontieva. Solo una delle diciannove vittime del giorno della furia dello Zar Putin per l’attacco al ponte in Crimea. Ma la sua storia, così come la sua fotografia del profilo Facebook che la ritrae sorridente mentre stringe un mazzo di fiori in campagna, con indosso un cappotto bordeaux, ha colpito tanti. A cominciare da quelle dei suoi colleghi, i medici e gli infermieri dell’ospedale: «Un terrorista russo ha ucciso con un missile una persona meravigliosa, uno dei migliori medici e una madre amorevole. Ogni giorno, Oksana ha salvato bambini malati di cancro, ha dato felicità ai genitori e vita ai bambini… E oggi la sua vita è stata spezzata dai terroristi che ogni giorno distruggono il nostro Paese e uccidono i civili», scrive su Facebook una dottoressa della sua equipe, l’anestetista Ekaterina Tkachenko. Poi il ricordo delle persone più vicine, quelle più care. «Aveva sempre una storia nella manica da raccontare, amava raccogliere funghi e cercava sempre di trovare il lato positivo nelle persone», commenta Anna Brudna, sua collega ma soprattutto sua amica.
Tanti anche i messaggi e gli appelli arrivati da ogni parte del Paese per sostenere il piccolo Grish, rimasto ormai orfano. «Suo padre era un eroe di guerra. È morto in battaglia l’anno scorso, per difendere il suo Paese», scrivono i siti ucraini.
Ora a Grish è rimasto solo con il nonno materno cui è stato affidato. «È piccolo. Non si rende ancora conto per fortuna», commenta una collega della madre. Intanto è già partita una raccolta fondi sui social per aiutarli ad andare avanti e a far fronte a un orrore e una perdita simili. E a provare a trovare un senso nella tragedia.
11 ottobre 2022 (modifica il 11 ottobre 2022 | 21:31)
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, 2022-10-11 21:29:00, La medica aveva appena accompagnato il figlio di 5 anni all’asilo quando un missile è caduto vicino allo Shevechenko Park. Il marito era morto l’anno scorso in battaglia, Marta Serafini