Olena Zelenska, l’intervista alla Bbc: «Nemmeno la guerra mi sottrae mio marito, torneremo a casa»

Olena Zelenska, l’intervista alla Bbc: «Nemmeno la guerra mi sottrae mio marito, torneremo a casa»

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di Francesco Battistini , nostro corrispondente a Kiev

L’intervista è solo la seconda comparsa pubblica dei coniugi Zelensky insieme dall’inizio del conflitto: «Non ci vediamo da due mesi e mezzo, la mia famiglia è distrutta come qualsiasi famiglia ucraina»

Domani sono tre mesi. E Olena Zelenska la rivede ancora tutta, quell’alba del 24 febbraio: «Ricordo d’essermi svegliata con suoni strani all’esterno, come probabilmente è accaduto a tutti. Era buio, quasi notte, e ho visto che Volodymyr non era accanto a me. Sono andata nella stanza accanto ed era già vestito con un abito, ma senza cravatta. Gli ho chiesto: “Che succede?’” E lui mi ha risposto: “È iniziata”. Non riesco a descrivere le emozioni. Ansia, stupore. M’ha detto questo e se n’è andato. Dopo, non ci siamo visti per molto tempo».

Da first lady a lady di ferro (e fuoco). Olena Zelenska va per la prima volta in tv col marito presidente e se non altro la prende con ironia, lei che in un’altra vita scriveva gli sketch dello Zelensky-comico e ora si trova a ringraziare la Bbc d’averli riuniti tutt’e due attorno a un tavolo, con una tazza di tè e i biscotti: «Questa intervista ci permette di passare del tempo insieme…» («Sì, un appuntamento tv…» ride il presidente ucraino, di fianco , Grazie, davvero!»). Che lusso: «Ma sì, lui vive per il suo lavoro e in famiglia non riusciamo più a vederlo…». Anche perché Volodymyr Zelensky era il target numero uno dei russi e Olena coi due ragazzi, Oleksandra e Kyrylo, 17 e 9 anni, il target numero due. Lui nel bunker, lei nascosta chissà dove: «Per due mesi e mezzo, non l’abbiamo visto affatto. Ci siamo parlati solo al telefono. La nostra famiglia è distrutta, come qualunque famiglia ucraina». Però sia chiaro: «Nessuno mi sottrae mio marito, nemmeno la guerra».

Separati in guerra, Volodymyr e Olena sono sempre stati inseparabili in tempo pace. Classe 1978, vite parallele e coetanee fin dall’università a Kryvi Rig: il giovane e tenace «Ze» che ci aveva messo otto anni a strapparla a un fidanzato e a farle dire sì; Olena Kiyashko che pur di sposarlo, alla fine, aveva accettato perfino di battezzarsi adulta in una chiesa ortodossa. Lui che diventava sempre più popolare coi suoi show, lei che rinunciava a fare l’architetto per seguirlo negli studi di Kvartal 95. Lui sotto i riflettori e felice di portarsi a recitare sul set anche la figlia, quattordicenne; lei nei backstage a occuparsi del piccolo che aveva appena iniziato le elementari. All’inizio, Olena non aveva accettato di buon grado l’idea che Zelensky lasciasse la tv per la politica: «Ero totalmente contraria. E glielo dissi in modo molto aggressivo. Vedevo le difficoltà. Non mi sembrava neanche un progetto: era un totale cambio di direzione delle nostre vite».

Non poteva immaginarsi, però, un simile sviluppo del copione: l’ultima volta che ha visto suo marito, prima di quest’intervista, è stata qualche giorno fa ai funerali del primo presidente ucraino, Kravchuk. «Ho sempre sperato di restare nell’ombra», disse una volta Olena, «ma se tuo marito fa questo lavoro, ci sono doveri che non puoi delegare a nessuno»: prima di tutto, mantenere i nervi d’acciaio in una trincea come questa. La first lady ci sta riuscendo: «Torneremo», scrive ora sui social, perché non c’è niente di meglio che tornare a casa». Voglia d’una vita normale: «Tornerò alla mia scuola. Alla mia tazza. Ai miei castagni. Ai miei parenti. Siamo sfortunati ad avere un vicino che dimostra fratellanza coi missili e col terrore…». Una volta, sui tailleur panna, Olena sfoggiava i suoi cronografi Piaget. Oggi morde i minuti, per tenere unita la famiglia nell’ora più buia.

22 maggio 2022 (modifica il 22 maggio 2022 | 22:42)

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, 2022-05-22 22:04:00, L’intervista è solo la seconda comparsa pubblica dei coniugi Zelensky insieme dall’inizio del conflitto: «Non ci vediamo da due mesi e mezzo, la mia famiglia è distrutta come qualsiasi famiglia ucraina», Francesco Battistini , nostro corrispondente a Kiev

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