A Nuvolento, sabato sera, Raffalle Ragnoli, 56 anni, ha ucciso Romano Fagoni, 59, con un colpo alla gola, davanti al figlio. La donna al pm: Il clima in casa era molto teso, insopportabile
NUVOLENTO (BRESCIA) — uscito correndo da casa, spaventato, la voce tremula. E ha urlato con tutta la forza che aveva, nel cortile: Aiuto ha invocato, mamma ha ucciso pap.
Lui, 15 anni appena, stato il primo ad afferrare il telefono e chiamare il 112, salvo poi rivolgersi ai vicini.
Erano da poco scoccate le nove di sera, con i genitori stava cenando nel loro appartamento di Nuvolento, meno di quattromila anime in provincia di Brescia sulla strada verso Garda.
Una piccola cascina indipendente su due piani nella quale, improvvisamente, si consumata la tragedia, davanti agli occhi del figlio adolescente.
Al culmine di una lite Raffaella Ragnoli, 56 anni, ha afferrato un coltello da cucina e colpito pi volte il marito, Romano Fagoni, che 60 anni li avrebbe compiuti in marzo.
Il fendente fatale alla gola ha reciso la carotide: quando i sanitari sono arrivati, per lui non c’er pi niente da fare. La sera prima, erano fuori a cena insieme.
Casalinga, Raffaella viene descritta come una brava persona, attiva per la comunit, riservata e disponibile. Lui, Romano, l’aveva sposato nel 1992. Operaio in una fabbrica di Ponte San Marco, una decina di chilometri da casa, qualche piccolo precedente molto datato nel tempo, pare avesse avuto problemi di salute e quindi fosse a casa dal lavoro. Sul suo profilo social, le foto dei viaggi e le vacanze degli ultimi anni, sempre con lei, Raffaella, e il figlio minore, il mio piccolo amore: la figlia maggiore, 25 anni, vive invece a Gardone Riviera.
Ecco allora gli scorci di Santorini, nel 2019, le gite in montagna e sul lago. Ma qualcosa, forse, era cambiato, erodendo l’apparente armonia di una famiglia modesta: vivevano nella casa intestata al padre di Romano, l da sempre. Insieme alla anziana mamma di lui, bisognosa di assistenza. Anche questo aspetto avrebbe creato attriti sempre pi forti.
Arrestata nella notte dai carabinieri e poi trasferita in carcere, Raffaella Ragnoli, davanti al magistrato di turno — il pm Flavio Mastrototaro — ha ammesso le sue responsabilit, raccontando di un clima domestico molto teso e litigioso, sostanzialmente diventato insopportabile.
Stando alla versione difensiva, si sarebbe scagliata contro il marito per proteggere e difendere il figlio, insultato pesantemente dal padre solo pochi minuti prima, durante un litigio molto acceso.
Gli investigatori hanno convocato parenti e amici della famiglia (che negherebbero i problemi economici) per ricostruire il contesto in cui il dramma maturato. Compresa la figlia maggiore, che avrebbe descritto il padre come una figura autoritaria e non propriamente tollerante.
La suocera, per Raffaella, ha avuto solo parole affettuose.
Increduli i dirimpettai (sembrava una coppia come tante, litigavano s, ma nulla che lasciasse presagire un simile epilogo) e chi Romano lo incontrava al bar in paese: quando aspettava che Raffaella uscisse da messa o con lei per un aperitivo. Se lo beveva da solo, a una certa ora ci salutava: lei lo aspettava per cena.
30 gennaio 2023 (modifica il 30 gennaio 2023 | 07:14)
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