di Virginia Piccolillo
L’abbraccio prima delle urla contro la sentenza sarà l’ultimo, per ora. Marco è stato trasferito. Solo il maggiore, Gabriele, resta a Rebibbia, dove lavora come volontario da «aiuto scrivano alla spesa». Il personale riferisce un comportamento corretto.
Separati. I fratelli Bianchi, condannati all’ergastolo per l’omicidio di Willy Duarte Monteiro, non sono più una sola entità. Solo Gabriele resta nel carcere romano di Rebibbia. Il fratello minore, Marco è già in via di trasferimento in altra sede. Dopo la condanna all’ergastolo ciascuno sconterà la pena singolarmente.
Ventisette anni Gabriele, ventisei Marco, i «gemelli» esperti di Mma, l’arte marziale mista portata alle estreme conseguenze, che venivano chiamati per spedizioni punitive, ora saranno costretti a fare i conti con gli altri detenuti senza potersi spalleggiare uno con l’altro. Gabriele ha iniziato a lavorare come volontario come «aiuto scrivano spesa». Figura di sostegno all’amministrazione. Dal carcere riferiscono un comportamento corretto. Erano scattati i flash venerdì al loro abbraccio lungo, commosso, vigoroso, nella gabbia degli imputati appena pronunciata la sentenza che li ha ritenuti i maggiori colpevoli di quel pestaggio brutale che ha lasciato Willy a terra con il cuore spaccato a metà. Un primo istante di umanità mostrata da bulli tatuati, palestrati e violenti, da sempre mobilitati a dare di sé un’immagine minacciosa e arrogante. Poi le grida e le imprecazioni che avevano fatto scattare l’allarme nel personale penitenziario. Almeno per ora quell’abbraccio sarà l’ultimo.
Subito dopo l’arresto i due fratelli sono stati minacciati e insultati dagli altri reclusi. Sono state le intercettazioni depositate dall’accusa durante il processo a rivelarlo. Gabriele lo racconta al terzo fratello che è andato a trovarlo: «Marco sta sempre da solo, si fa i capelli da solo, cucina da solo, lava da solo. Lo chiamano ‘infame’. Ci stanno i bravi e ci stanno quelli non bravi, le merde». Secondo quanto poi ricostruito alcuni avrebbero sputato addosso, altri gli avrebbero messo un chiodo dentro il dentifricio, altri ancora gli avrebbe sputato nella pasta, come aveva scritto “Frosinone Today”. Nei colloqui in carcere i due fratelli si lamentano degli insulti ricevuti sui social: «A Gabriele hanno mandato sei milioni di messaggi pieni di insulti, tutte le peggio cose». Il loro complice Mario Pincarelli sarebbe stato invece invitato dagli altri detenuti a togliersi la vita.
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5 luglio 2022 (modifica il 5 luglio 2022 | 18:31)
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, 2022-07-05 20:10:00, L’abbraccio prima delle urla contro la sentenza sarà l’ultimo, per ora. Marco è stato trasferito. Solo il maggiore, Gabriele, resta a Rebibbia, dove lavora come volontario da «aiuto scrivano alla spesa». Il personale riferisce un comportamento corretto. , Virginia Piccolillo