L’Opa ostile del M5S su sinistra e Pd. Il sogno di Conte: ritornare al 30%

L’Opa ostile del M5S su sinistra e Pd. Il sogno di Conte: ritornare al 30%

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di Emanuele Buzzi

La strategia del leader del Movimento, che ora punta sulle piazze di Arci e Acli contro la guerra in Ucraina. Il rapporto con i dem? «Noi dritti per la nostra strada»

Atto primo: salvare il Movimento dalle forche caudine del voto, recuperando consensi con una campagna a sinistra o — per dirla come Conte — di stampo progressista. Atto secondo: fare un’opposizione battagliera per tornare a quota 30%, come primo partito a livello nazionale. Questa è l’idea che circola e circolava già nelle settimane di campagna elettorale tra i vertici Cinque Stelle. A fare le spese dell’aumento di consensi del Movimento è anzitutto il Pd. E proprio ai dem, ex alleati nel fu campo largo, Giuseppe Conte potrebbe sfilare altri consensi, al punto che si parla di Opa ostile del M5S sul partito del Nazareno.

Ora la battaglia tra le due forze politiche si sposta sul campo delle manifestazioni per la pace. Le fila contiane si ingrossano con il sostegno di alcuni artisti e intellettuali come Moni Ovadia, che ieri ha preso di mira i dem: «Se Conte non avesse lanciato la sua manifestazione per la pace dove se sarò libero andrò volentieri, il Pd non avrebbe mai fatto un sit in per la pace davanti l’ambasciata russa. È chiaramente un’iniziativa strumentale».

Oggi il M5S diserterà il sit in (anche se Letta ha specificato: «Non è organizzato da noi»): «La manifestazione del Pd sotto l’ambasciata Russa è collegata ad un partito. Non ci si può appropriare della pace. Noi stiamo dialogando con diverse reti che stanno promuovendo una manifestazione per portare avanti un tema universale, quello della pace, che non deve avere bandiere di partito ma deve essere una manifestazione di tutti», ha ribadito Alessandra Todde a Radio Anch’io. E il presidente del Movimento è pronto a rilanciare, puntando le sue fiches sulla piazza che vedrà in prima fila proprio il M5S. La manifestazione si terrà a novembre a Roma (i rumors indicano sabato 5), sarà organizzata da Arci, Acli e altre associazioni, molte delle quali per tradizione a sinistra: un altro tassello di avvicinamento a quel mondo progressista.

Secondo le indiscrezioni raccolte dall’Adnkronos, Conte avrebbe invitato anche Beppe Grillo: una mossa che dà il segno di quanto il Movimento conti su questa occasione. Il garante, infatti, ha seguito la campagna elettorale a distanza e non ha partecipato nemmeno al comizio di chiusura.

I vertici, però, non vogliono sentire parlare di Opa. Conte, a chi gliela pronuncia, nega che ci sia in atto qualcosa del genere: è un’espressione che non ama e che considera molto distante dal percorso serio e impegnativo che sta facendo il suo Movimento 5 Stelle, che «va dritto per la sua strada, portando avanti con coerenza le sue battaglie».

«L’errore che fanno al quartiere generale del Pd, forse per una loro deformazione — spiega ai suoi — è credere che le posizioni che il Movimento ha assunto su temi come il lavoro, la lotta alle disuguaglianze sociali, l’ambiente e la pace, siano strumentali, dettate da calcoli elettorali. Non hanno compreso che dietro ogni nostra posizione invece c’è un percorso rifondativo e di rinnovamento che parte da idee e progetti che hanno caratterizzato la storia dei Cinque Stelle, percorso che oggi consente al Movimento di rilanciarsi anche nell’azione politica».

12 ottobre 2022 (modifica il 12 ottobre 2022 | 22:18)

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, 2022-10-12 20:18:00, La strategia del leader del Movimento, che ora punta sulle piazze di Arci e Acli contro la guerra in Ucraina. Il rapporto con i dem? «Noi dritti per la nostra strada», Emanuele Buzzi

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